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Screenshot_2025-09-18_alle_16.28.54.pngIl 5 aprile 1992 si sarebbe votato per la prima volta dovendo indicare sulle schede non un numero, di quelli che scrivevano con un normografo donato dai candidati quelli che non lo sapevano scrivere, ma nome e cognome del candidato prescelto. Non era una novità di poco conto. Nella trasmissione “Osservatorio elettorale” che a VERDE TV conducevamo io ed Edoardo Cipriani, ci chiedemmo quanto fossero informati gli elettori delle novità e cercammo la risposta in una serie di interviste che faremmo realizzare ai nostri inviati o inviate. Interviste tra la gente, le chiamavamo così e ne facevamo molte, in Piazza Martiri della Libertà o lungo il Corso San Giorgio. Ne ripropongo una. Qualcuno non ha informazioni, altri ne hanno poche e perfino sbagliate, altri ancora rispondono dicendo di non saperne niente (una è casalinga, e che ne può sapere una casalinga?). C’è chi pronostica una scarsa affluenza alle urne e allora non c’era il forte astensionismo registrato in seguito, c’è chi si avventura in qualche analisi, c’è chi fornisce risposte che oggi definiremmo qualunquistiche, contro i politici e contro la politica, che sarebbe inutile, anzi dannosa. E’ un documento interessante su una Teramo, per certi aspetti diversa per altri aspetti sempre quella, sonnacchiosa e indifferente, sempre presa da altri problemi, tra cui quelli permanenti della necessità dei parcheggi, e pensate che all’epoca si poteva parcheggiare anche in Piazza Martiri e lungo il Corso.
ELSO SIMONE SERPENTINI