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Tanto tuonò che... spiovve. Se fossimo in una partita di calcio, potremmo dire che è cominciata la melina: manca pochissimo alla fine dei tempi regolamentari, le squadre sono in pareggio e tutti cercano di non farsi troppo male, prima di arrivare ai supplementari e, semmai, ai rigori. La partita del Centrodestra dunque è ad un punto morto: dopo il gol della quasi coalizione, con la proposta di Morra, oggi pomeriggio la Lega ha pareggiato con la proposta Del Paggio. Uno a uno... e palla al centro. Anzi: palla a Roma, perché è tra i corridoi della politica romana che domani cominciano i supplementari, con gli incontri tra i vertici della coalizione di Centrodestra, per discutere anche delle candidature locali, oltre ovviamente a tutti gli scenari prefigurabili del Governo nazionale. Ed è proprio lì, in trasferta, o meglio: in campo neutro che si definirà il nome del candidato unico: la Lega vuole (e probabilmente avrà) la promessa di poter rivendicare candidature a Pescara (o magari a L’Aquila, se l’anatra zoppa manda a casa Biondi) e accetterà Morra. Oppure, quella proposta non verrà, e allora si dovrà valutare l’ipotesi Del Paggio, o magari altri esponenti della società che non hanno mai fatto politica. Qualcuno, nella riunione di oggi pomeriggio, ha anche buttato lì un “primarie” che però nessuno ha raccolto. Insomma, i giochi sono aperti, oggi dopo la proposta della Lega tutto hanno detto qualcosa, ma nessuno ha deciso niente. Come finirà la partita? L’ipotesi più accreditata è che Morra divenga il candidato unico, Lega compresa, perché altrimenti il rischio sarebbe davvero quello di arrivare ai rigori. E se così fosse... bisognerebbe contare i rigoristi. Morra puó schierarne una quindicina, la Lega uno o due. E la Lega lo sa.