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i 270 215 davidmancini1Cocaina dall'Albania per rifornire professionisti della Teramo bene: si apre oggi, davanti ai giudici del tribunale teramano, il processo che vede otto imputati per reati che vanno a vario titolo dall'associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, all'estorsione, alla detenzione di sostanze e anche al sequestro di persona. Tra gli imputati ci sono i fratelli Arjan e David Gjini e l''imprenditore aquilano ma da tempo residente a Teramo Walter D'Alessandro.

Il processo nasce da una maxi inchiesta della Procura distrettuale antimafia ( titolare del fascicolo il pm David Mancini). Un'indagine complessa fatta di intercettazioni ambientali, telefoniche e mappature con gps che, secondo l'accusa, avrebbero consentito di ricostruire i vari spostamenti di corrieri. Per la Procura viaggiavano su auto di grossa cilindrata messe a disposizione dall'imprenditore aquilano. Nel corso delle indagini gli investigatori avevano sequestrato a D'Alessandro anche una Lamborghini Gallardo e uno yacht. Sempre secondo la ricostruzione della Procura i corrieri i muovevano tra Teramo, Pescara e Milano movimentando ingenti quantitativi di cocaina, ma anche di marijuana. Droga, soprattutto cocaina, che serviva per rifornire il mercato della Teramo bene (tra i consumatori intercettati all'epoca anche un politico e un avvocato), ma anche quella costa adriatica. Nel corso delle indagini, portate avanti nel 2015 dalla squadra mobile teramana, gli investigatori avevano sequestrato anche notevoli quantitativi di sostanza stupefacente. Tra gli assuntori anche politici noti della città di Teramo.