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bambinidigitali"Teramo ha bisogno di ritrovare il senso di una propria missione. Una missione che va portata avanti con intelligenza e onestà oggi, guardando con occhi attenti ai progetti che immaginiamo si realizzeranno nelle generazioni dopo di noi." Per centrare questo obiettivo il Partito Democratico vuole puntare e scommettere sulle nuove generazioni ed avanzare una proposta che ponga al centro dell'attenzione bambini e ragazzi. Convinto che le politiche pubbliche abbiano un ruolo fondamentale nell’ affermare i diritti di cittadinanza dei bambini e degli adolescenti e nel sostenere il ruolo delle famiglie, il PD di Teramo in piena armonia con il programma condiviso del candidato Sindaco Gianguido D’Alberto, sia in tema di partecipazione e trasparenza che di ricostruzione di scuole e di cura del territorio, propone che nell’azione diffusa di riqualificazione della nostra città ci sia un fondamentale parametro: quello dei bambini. Una unità di misura che certamente rileva la bontà dei servizi e l’accessibilità.

La proposta del Partito Democratico teramano, elaborata dai candidati in Consiglio Comunale Luca Pilotti e Stefania Di Padova, consiste nel coinvolgere bambini e ragazzi attraverso le pratiche di urbanistica e progettazione partecipate, accessibilità protetta a scuole biblioteche e spazi gioco che rendono sempre più autonoma la fruizione. Cura del verde urbano da attrezzare per il gioco in sicurezza nonché spazi dedicati allo sviluppo delle capacità culturali dei più giovani.

«Il Partito Democratico avrà ancora come obiettivo la lotta alla “bulimia virtuale” con la proposta aggiuntiva di un tavolo di monitoraggio e promozione di iniziative permanente in cui siederanno insieme agli amministratori le scuole, le associazioni dei genitori, i privati che operano in questo ambito sociale e le strutture sanitarie competenti. Il fine sarà l'educazione alla conoscenza all’uso consapevole alla decodificazione del mondo virtuale e delle nuove tecnologie in modo da spingere le nuove generazioni a privilegiare l’esperienza viva del rapporto e della comunicazione contrapponendola a quella che da anni viene definita “tecnologia della solitudine”. Convinti che una tecnologia sana e al servizio passi attraverso un intervento di mediazione accorto e competente degli adulti e per una serie di azioni amministrative volte a fornire adeguati strumenti di prevenzione. Si tratta di un cambio di passo di una nuova prospettiva che ridisegna in maniera decisa una identità culturale chiara. La nostra Teramo è anche e soprattutto delle bambine e dei bambini».