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Gent.ma Redazione,

leggiamo sulla vostra edizione di oggi le risposte del prof. Luciano D'Amico, rettore dell'Università di Teramo, e dell'avv. Manola Di Pasquale, Presidente dell'Istituto Zooprofilattico, circa i rilievi effettuati, da una parte, da Federazione Ordini Architetti PPC Abruzzo e Molise e Consiglio Nazionale degli Architetti PPC, per il bando della cittadella della cultura, e dall'altra, da parte della Fondanzione INARCASSA, per l'incarico di supporto al RUP per lavori appaltati dall'Istituto Zooprofilattico.

Se, da una parte, apprezziamo la pacatezza dei toni e la disponibilità dell'Avv. Di Pasquale, rimaniamo sopresi dall'atteggiamento del Rettore, prof. D'Amico che, evidentemente, si è visto toccare un nervo scoperto tant'è che, nella replica, dimostra di non aver letto attentamente nè il nostro comunicato, nè le note inviategli da Federazione Ordini Architetti PPC di Abruzzo Molise e Consiglio Nazionale degli Architetti PPC, e dimostra di non conoscere il ruolo e le funzioni degli Ordini professionali e dei Consigli Nazionali.

Se il Rettore si sente "velatamente minacciato" dalla ipotesi di segnalazione all'ANAC, e poi annuncia di voler inviare lui stesso all'Autorità Anticorruzione la documentazione relativa al concorso di idee, entra in contraddizione con se stesso e ignora, o fa finta di ignorare, che gli Ordini professionali e i Consigli Nazionali sono Enti Pubblici che hanno, tra i loro compiti, la tutela dell'interesse pubblico nello svolgimento delle professioni e, quindi, sono tenuti a segnalare all'autorità di controllo qualsiasi bando ritengano viziato da irregolarità.

Se poi l'ANAC dovesse riscontrare la correttezza delle procedure tanto di guadagnato ma, nel caso del bando della "cittadella della cultura", oltre ai rilievi di merito, c'è, innegabile, il fatto che un bando così confezionato impedisce la più ampia partecipazione dei tecnici locali, soprattutto di piccoli studi e dei giovani professionisti. Per quanto riguarda la minaccia, quella si esplicita, di azioni legali nei confronti del sottoscritto per via della presunta lesione del prestigio dell'Ateneo, invito il Rettore a rileggere le mie dichiarazioni, in quanto l'elusione della legalità era riferita ad altro Ente, verso il quale pende un ricorso al TAR da parte di questo Ordine, e non risulta che l'Università rientri tra gli organismi che dovrebbero tutelare l'applicazione delle norme di legge, a meno che non ci si voglia riferire all'insegnamento del diritto all'interno delle aule accademiche.

Ciò precisato, e fatte salve le ulteriori azioni che gli altri organismi hanno messo e metteranno in atto (Consiglio Nazionale, Federazione, Fondazione INARCASSA), eventualmente supportati da questo Ente, assicuriamo a Rettore e Presidente dell'IZS, che l'Ordine degli Architetti PPC non ha nessuna intenzione di ostacolare opere importanti per la città ma che continuerà, con forza, ad affermare, in ogni sede e con ogni mezzo, che la logica dell'urgenza non può giustificare azioni che vadano a scapito si dei singoli professionisti ma, soprattutto, banalizzando e svilendo le prestazioni professionali tecniche, portino svantaggi all'intera collettività. Ringraziamo ancora l'Avv. Di Pasquale per l'atteggiamento collaborativo e consigliamo al Prof. D'Amico, che abbiamo conosciuto come persona e professionista capace e disponibile, di non caratterizzare gli ultimi mesi del suo mandato da Rettore con comportamenti che non gli sono consoni e che, ci auguriamo, siano solo frutto di un fraintendimento.

Il Presidente dell'Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della provincia di Teramo

Raffaele Di Marcello