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borsellinofoto“La lotta alla mafia dev’essere innanzitutto un movimento culturale e morale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.”

Nella sua ultima lettera scritta la mattina del 19 luglio Paolo Borsellino scriveva queste parole che dovrebbero rimanere impresse nella mente e che ispirano tutto il “Premio Borsellino” e gli incontri “Il mio ricordo di Paolo Borsellino” che si svolgeranno oggi, Mercoledi 17 ottobre alle ore 10,30 , nell’auditorium dell’Istituto “De Cecco” di Pescara, e domani, Giovedi 18 ottobre nel cine Cineplex di Colonnella per l’Istituto comprensivo Val Vibrata, .

Interverranno il dott. LUCIANO COSTANTINI (attualmente giudice presidente sez penale di Siena) già sostituto procuratore a Marsala con Paolo Borsellino, l’avvocato Paolo Panzieri (Segretario dell’ordine degli avvocati di Siena) , il giornalista Antonio D’Amore i dirigenti scolastici Alessandra di Pietro (Dirigente “De Cecco” di Pescara), Manuela Divisi (Dirigente Comprensivo val vibrata) e la docente Alessandra Angelucci .

Negli anni delle stragi mafiose da tutta Italia un gruppo di magistrati giovani come Caselli (Torino), Bocassini (Milano), Ingroia (Palermo), Nardella (Perugia), meno giovani come Antonino Caponnetto (Firenze), e tanti altri meno famosi, fecero richiesta per essere trasferiti negli uffici giudiziari di Palermo dove i magistrati morivano sotto i colpi della mafia.

Ai giovani a cui vengono proposti in tv le isole di presunti artisti creati per far soldi, le case piene di vuoto, l’acqua della Ferragni e modelli di vita commerciali creati ad arte per l’interesse di pochi, riteniamo sia importante proporre dei modelli positivi veri, persone con dei forti valori di giustizia, persone coraggiose che hanno rischiato la propria vita per il nostro Paese, per difendere valori veri, come il giudice Luciano Costantini.

Nell’incontro dibattito con gli studenti il giudice Luciano Costantini con gli altri relatori, racconterà la figura professionale e umana del collega Paolo Borsellino, dall’amicizia con il collega Giovanni Falcone, dalle delusioni all’ironia, dalla paura al coraggio.

Gli incontri termineranno con il ricordo di Rita Borsellino attraverso le letture dl pagine del libro “Il dolto gentile della antimafia”

Certamente questi sono tra gli incontri più importanti del pur nutrito programma di 40 incontri dibattito del 23° Premio Nazionale Paolo Borsellino.