Le dichiarazioni di questi giorni del Sindaco di Cortino Gabriele Minosse lasciano sinceramente sconcertati, a maggior ragione se si considera il suo ruolo di Segretario Provinciale del PD.
Un momento assai delicato come quello che sta vivendo la Ruzzo Reti S.p.A. merita la massima attenzione possibile, rimanendo ben distanti da politicismi e tatticismi e concentrandosi piuttosto sull’interesse dei cittadini, sulla salvaguardia e la tutela di un bene pubblico e primario, come l’acqua, e sulla necessità di trasparenza e chiarezza nell’operare in nome di un interesse collettivo e non particolare.
L’amministrazione comunale eletta lo scorso giugno è risultata vincente e convincente agli occhi degli elettori, proprio sulla base di un programma di discontinuità con il passato che rinnegasse la logica dei capi bastone, padrini e padroni della politica cittadini e quindi delle sorti della città e della popolazione.
Questo messaggio dovrebbe essere ben chiaro a chi, invece, ha dimostrato tutto il proprio fallimento da Segretario nelle scorse elezioni provinciali, dove ha condotto il proprio partito e schieramento ad una sconfitta dolorosa, frutto di scontri fratricidi e miopia politica.
Sarebbe indelicato, però, fermarsi qui.
E allora, stando nel merito della questione e correndo il rischio di sbagliare, ci domandiamo con chi esattamente il Sindaco/Segretario abbia parlato in merito alle decisioni passate e future della società partecipata. Crediamo che una scelta sana e lungimirante nasca dal confronto, dall’ascolto reciproco, e dalla capacità di riflettere e guardare avanti: l’esatto opposto degli "accorducci" riportati sui quotidiani e mai smentiti, che puzzano di vecchio manuale Cencelli, di una spartizione di poltrone priva di contenuti.
Per quanto riguarda il giudizio sull’operato dell’amministrazione D’Alberto viene da sorridere: fermo restando come l’unica valutazione che abbiamo a cuore è quella che ci daranno i cittadini, ci sembra di notare nelle parole e nel tono usati da Minosse un certo senso di frustrazione, inspiegabile per chi fosse lealmente segretario provinciale di un partito della maggioranza consiliare, se non alla luce della sua mai celata propensione per altre candidature comunali che lo hanno portato ad essere ancora una volta perdente nel Capoluogo.
Gianguido D’Alberto e tutta la sua maggioranza hanno ben chiaro di non essere gli amministratori del mondo, così come sono coscienti di dover svolgere un ruolo di traino per tutto il territorio provinciale: è quello che quotidianamente proviamo a fare su tematiche assai delicate, come ricostruzione, sanità, gestione delle acque. Piuttosto non comprendiamo come qualcuno, tra i quali evidentemente il Sindaco di Cortino, non si rassegni ad un risultato chiaro ed inequivocabile, che evidentemente rovina i piani di chi a tavolino ha cercato di spartirsi il territorio.
Sulla questione terremoto, ci si potrebbe spingere a chiedere cosa il Segretario Provinciale del PD abbia realmente fatto in questi anni. Ma ci si trattiene e limita a ricordare come la maggioranza teramana sia stata la prima a chiedere un Consiglio Comunale Straordinario sul tema, come il Sindaco D’alberto abbia fatto sentire la propria voce in tutte le sedi pubbliche e istituzionali, locali e nazionali.
In politica, come nella vita, è necessario guardare alla realtà dei fatti con estrema lucidità prima di commettere errori di cui ci si potrebbe pentire. E allora in conclusione, l’invito a Gabriele Minosse è quello di ritrovare la “retta via”, evitando dichiarazioni come quella passata, in alcun modo degne di chi è chiamato a ruoli di grande responsabilità.
PS La questione Fondazione Tercas è talmente misera, priva di fondamento e carica di retorica, che non meriterebbe risposta alcuna. Non tanto perché si è trattato di una nomina fatta in piena autonomia dalla Fondazione stessa, scegliendo tra una terna di nomi, quelli si, indicati dal Sindaco. Non tanto perché si tratta di una nomina fatta all’interno di un comitato di indirizzo di una Fondazione privata, imparagonabile con il Consiglio di Amministrazione e il futuro assetto societario di una della più grandi partecipate pubbliche della nostra Provincia. Quanto piuttosto perché quanto dichiarato da Minosse è palesemente falso! Anche in quel caso, il sindaco D’alberto ha dimostrato la consequenzialità e la coerenza delle proprie scelte, procedendo con un avviso pubblico prima di procedere all’indicazione della terna.
Leggere per credere:
http://www.comune.teramo.it/index.php?id=48&itemid=1278
I Gruppi Consiliari
Insieme Possiamo
Teramo 3.0
Teramo Vive