Si scommetteva, subito dopo l’annuncio da parte di Legnini di un coinvolgimento di Mauro Di Dalmazio nel Governo regionale, in caso di vittoria del Centrosinistra, sul tempi del “miagolìo” di risposta. Del graffio rabbioso del grande escluso. Dell’uomo che continua ad annunciare suoi disinteressamenti dalla politica, pur continuando a tessere trasversalismi. Perché. conoscendolo, tutti sappiamo quanto a Paolo Gatti vada indigesta ogni epifania dalmata, quindi figuriamoci questo annuncio di incarico, senza passar dal giogo delle urne. Non poteva tacere. E infatti, affida a Facebook un suo commento: «A chi evoca la tradizione abruzzese della transumanza dinanzi ad improvvisi quanto clamorosi cambi di coalizione, dico che ho troppo rispetto per i pastori e per D’Annunzio. Trattasi solo di vagabondaggio politico». A parte il fatto che, se davvero ci si disinteressa della politica, non si dovrebbe commentare, ma quello che davvero incuriosisce è il tono del commento. Gatti evoca la transumanza, poi però parla di vagabondaggio. Insomma, a chi richiama la tradizione antica del ritorno a casa per la scelta di Di Dalmazio, offre la sua chiave di lettura, quella del peregrinare senza meta, tipico di chi non ha una casa e cerca rifugio. Al verbo del micio capo fanno eco una quarantina di miagolii, più o meno ruffianeggianti. Non ci è sembrato, però, tra i tanti, di cogliere la nota leggiadra di qualcuno che provasse a suggerire al fuoriuscito della politica, che qualche anno fa, per una candidatura al parlamento, Gatti abbandonò le mura domestiche di Forza Italia per andare a cercar gloria in Fratelli d’Italia, salvo poi tornare, quale figliol prodigo, una volta rimediata una trombatura storica. E anche oggi, su precisa indicazione del leader, i futurini teramani stanno facendo campagna elettorale per la Lega, benché il “capo” sia ancora (anche se - come detto - ha abbandonato la politica) un esponente di Forza Italia. E come si coniuga la transumanza dannunziana con i trasversalismi ruzzoprovincialbimmici in salsa ginobliana? Forse laddove invoca “colui che primamente conosce il tremolar della marina!”… intendendo per “marina” il lungomare di Roseto? Da ultimo, una curiosità: la foto che Gatti offre a corredo del suo post è quella di un pastore ma, stando ad internet, non è pastore delle nostre parti, ma nordeuropeo, forse germanico. Insomma, un pastore tedesco… come la razza canina… come i dalmati… e si sa, tra cani e gatti…
(rubrica saltuaria di satira mattutina)