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dibbadimaioteramoTeatro Comunale pieno per l'incontro elettorale coi 5 stelle e in particolare con il vicepremier Di Maio e con Alessandro Di Battista. Fabio Berardini ha ricordato l'azione delle ultime amministrazioni regionali, qiuella di Chiodi «Che aveva un presidente teramano e mezza giunta teramana e guardate come hanno lasciato la nostra provincia», e D'Alfonso: «e basta guardare le ricostruzione che non c'è». Poi ha preso la parola Antonio Zennaro, che ha incentrato il suo discorso sulla ricostruzione. Poi Valentina Corneli, che ha ricordato l'importanza della legge anticorruzione.

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Poi è stata la volta del candidato alla presidenza della Regione Molise, Greco, sconfitto alle ultime elezioni, quindi sono arrivati Alessandro Di Battista e Gigi Di Maio. Di Battista ha ricordato di aver «fatto il culo a Renzi con un motorino», poi ha difeso Di Maio dai «leccaculo, che lo criticano perché invidiano il suo percorso». Attacchi ai giornali, che «criticano i congiuntivi sbagliati ma non esaltano le crisi risolte da Di Maio come ministro». Di Battista, che ha ricordato come stia impegnandosi gratuitamente in campagna elettorale, perché crede nel movimento. Di Battista ha ricordato di aver visitato la stazione di Pescara, criticando le difficoltà dei collegamenti con Roma, poi ha invitato gli abruzzesi a schierarsi, prima ancora di votare, ma schierarsi per la legalità e per un Abruzzo diverso.

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Poi Di Battista ha lasciato il microfono a Sara Marcozzi, che ha ricordato gli ultimi cinque anni di governo regionale e di opposizione a cinque stelle, contro marchette e marchettine per ogni legge di bilancio. E poi la turbina comprata con la restituzione delle indennità, e le ambulanze donate alle asl, ma anche il mancato taglio alle indennità degli altri consiglieri, che non hanno appoggiato la proposta del M5S.Poi Sara Marcozzi ha elencato i punti del programma per l'Abruzzo. Stoccate al Centrosinistra e al Centrodestra che «Si presentano come nuovi ma nuovi non sono», prima di tirare stoccate a Di Dalmazio «Annunciato vicepresidente di Legnini pur essendo stato assessore di Chiodi», e a Marsilio «Non basta girare gli arrosticini per essere abruzzesi»

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 Quindi è stata la volta di Di Maio, che ha ricordato quanto il M5S abbia fatto in questo primo anno di Governo. E quanto potrà fare per l'Abruzzo: «Sara presidente a noi serve come l'aria, perché ad esempio nella gestione della Sanità è fondamentale poter contare sul governo della Regione. Se eleggete Sara dal giorno dopo prenderemo a calci tutti i raccomandati che governano la Sanità abruzzese». Di Maio ha detto che «Domenica voi vi giocate la vostra Sanità per i prossimi cinque anni». Poi il vicepremier ha spiegato la campagna «Se lo diciamo lo facciamo», il taglio dei vitalizi per gli ex deputati e senatori, ricordato tutte le riforme e chiuso invitando ogno presente ad adottare due indecisi: «Fatemi un piacere, eleggete Sara Marcozzi presidente della Regione»