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telefonini“Il telefono, la tua voce”, così recitava anni fa una pubblicità. A Teramo, guardando ai conti del Comune, andrebbe riscritta così: “il telefono, la tua croce”, O meglio: la nostra croce, visto che lo paghiamo noi, il telefonino del Sindaco, degli assessori, dei consiglieri e anche quelli che usano i funzionari e i dipendenti per ragioni di servizio. Già, ma sarebbe curioso sapere come lo usino, visto che, stando ai conti della Ragioneria generale dello Stato, nell’ultimo trimestre del 2018, il Comune di Teramo guidato da Gianguido D’Alberto ha pagato, per la telefonia mobile, qualcosa come 83.414 euro. Ovvero più di 27mila euro al mese. Anzi, per essere precisi: 906 euro al giorno. Una cifra esagerata, specie alla luce delle tariffe attuali, che consentono di avere schede praticamente illimitate per poche decine di euro al mese. Alla luce, poi, del fatto che i consiglieri non possono chiamare se non i numeri della rete interna, quel dato diventa davvero particolare: 906 euro al giorno di telefono sembrano davvero troppi. E se poi lo si confronta con lo stesso periodo del Sindaco Brucchi, allora la cosa si fa anche più curiosamente preoccupante, visto che Brucchi ha speso nel suo ultimo trimestre da Sindaco appena 6.637 euro per la telefonia mobile del Comune. Il che, considerando anche il fatto che si è dimesso il 4 dicembre, fa 102 euro al giorno. Che non sono pochi, ma sono praticamente un decimo delle spese attuali.

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 10,30

il Comune di Teramo, su Interessamento del Sindaco e dell’assessore Falini, ha immediatamente avviato una verifica, per ricostruire nel dettaglio tutto il capitolo di spesa citato nel nostro articolo. Il dato della Ragioneria dello Stato infatti potrebbe non ricomprendere solo i costi di telefonia,  ma anche quelli di altre SIM utilizzate dall’amministrazIo per altri servizi (Tipo i badge). Il sindaco D’Alberto, ha comunque colto l’occasione per spiegare come questa occasione sia lo spunto anche per rivedere e, se possibile, cambiare in ottica di risparmio i contratti delle varie utenze, non solo telefoniche.