Il Traforo, per ora, non chiuderà. Un protocollo rafforzato di monitoraggio ambientale e della risorsa idrica facente capo al Mnistero dell’Ambiente, una pianificazione dell’emergenza demandata alla Protezione Civile di concerto con la Regione e un piano di limitazione della circolazione operato dal Concessionario Strada dei Parchi. Queste le tre direttrici immediate sulle quali si articolerà l’azione di risposta in attesa dell’arrivo del Commissario Straordinario, che con le dovute risorse possa mettere in sicurezza definitivamente il sistema idrico. E’ questo l’esito dell’incontro avuto tra ministeri e strada dei Parchi, con la Regione e i Sindaci di Teramo e L’Aquila. Dunque, per ora chiusura scongiurata.
«Se le cose dette verranno confermate, verrà revocata questa nostra posizione - aveva detto Mauro Fabris, vicepresidente della concessionaria di A24 e A25, su Rai Radio1 parlando della possibile chiusura del traforo del Gran Sasso prevista dalla mezzanotte del 19 maggio - abbiamo concordato con il ministero ieri una serie di passaggi, stiamo facendo altri passaggi ulteriori. Se le cose dette verranno confermate, come io sono convinto, credo proprio di sì, che verrà revocata questa nostra posizione». A proposito del Commissario, il presidente Marsilio ha risposto così all’invito del Centrosinistra: “«Sono alto e grosso e con le spalle larghe, non mi sottraggo ma non impongo nulla al governo". Marsilio, nel corso del suo intervento della seduta straordinaria del consiglio regionale sull'emergenza dell'acquifero e viabilità Gran sasso, ha ricordato che è già vice commissario per la ricostruzione del secondo cratere sismico, commissario per il dissesto idrogeologico e capo della protezione civile. "Ringraziamo il governo nazionale per l'interessamento concreto, l'emendamento va comunque rafforzato con risorse certe, la problematica deve essere risolta preservando la salute degli abruzzesi con la messa in sicurezza delle acque ma salvaguardando anche la viabilità e la ricerca''.