Ieri sera alle 20.00 la direttrice commerciale di una nota merceria di Giulianova, si è rivolta alla Centrale Operativa chiedendo l’intervento dei Carabinieri poiché, poco prima, una donna era passata dalle barriere antitaccheggio del negozio provocandone l’entrata in funzione. Intervenivano le commesse per controllarla, ma la donna si dava alla fuga a piedi riuscendo a far perdere le sue tracce. Una gazzella e due Carabinieri motociclisti hanno quindi perlustrato l’intero quartiere, sino a quando la ladra non è stata rintracciata. Si tratta di A.Z., rumena di 21 anni senza fissa dimora. La donna, quindi, è stata arrestata per furto aggravato in esercizio commerciale. Nella borsa aveva ancora 40 astucci da trucco per donna e altri cosmetici per un valore complessivo di circa 400 euro. L’intera refurtiva è stata immediatamente restituita al negozio derubato poco prima. Ma quella di ieri è stata una giornata di intenso lavoro per i Carabinieri della Compagnia di Giulianova: nella mattinata, infatti, durante un servizio di controllo straordinario del territorio, i militari del Nucleo Radiomobile hanno fermato P.A.V., trentanovenne originario di Bergamo, che stava tranquillamente passeggiando in via G. Di Vittorio nonostante fosse destinatario di un foglio di via obbligatorio emesso dal Questore di Teramo. L’uomo è stato quindi diffidato ad allontanarsi dal territorio comunale e denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo per tale inosservanza. Nel tardo pomeriggio, invece, personale del Nucleo Operativo, anche grazie al supporto dei colleghi della Stazione di Corropoli, è riuscito ad individuare ed arrestare B.V., albanese di 40 anni. Nei confronti di quest’ultimo, infatti, lo scorso 5 giugno la Procura Generale presso la Corte d’Appello dell’Aquila ha disposto la reclusione in carcere sino al 2023, ma il pregiudicato ha pensato bene di sottrarsi all’espiazione della pena allontanandosi da Corropoli e affittando una camera in una struttura ricettiva giuliese senza però fornire le sue vere generalità. Al momento dell’arresto era privo di documenti ed è stato identificato grazie alle impronte digitali. Dopo le formalità di rito in caserma, l’albanese è stato condotto in carcere a Teramo dove sconterà la pena che gli è stata comminata.