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medicine 1024x686Di fronte alla carenza di alcuni importanti farmaci salvavita in Italia, l’Aifa “se ne lava le mani” e si limita a produrre l’elenco dei medicinali irreperibili, senza adottare alcuna misura utile a tutela della salute pubblica.

Questa la pesante denuncia del Codacons, che rende nota la risposta dell’Agenzia regolatoria nazionale all’istanza presentata nei giorni scorsi da Intesa 4.0, la sigla che riunisce la stessa Codacons, Articolo 32, Adusbef e Assoconsum.

Nel mirino delle associazioni consumeriste erano finiti in particolare il farmaco Sinemet (contenente i principi attivi carbidopa e levodopa) utilizzato per il trattamento della sintomatologia connessa a Parkinson e sindrome parkinsoniana, e il farmaco Capecitabina, antitumorale impiegato per il trattamento di alcune neoplasie, in particolare per tumori quali il carcinoma del colon, il carcinoma del colon-retto metastatico, il carcinoma gastrico e il carcinoma della mammella.

“Entrambi i medicinali”  denunciava Intesa 4.0 “risultano sempre più introvabili nelle farmacie italiane, con evidenti conseguenze negative per i pazienti che ne fanno uso”.

La risposta dell’Aifa, in una nota arrivata ieri alle sigle dei consumatori che Codacons rende pubblica,  informa che “può ancora registrarsi una discontinuità delle disponibilità nelle singole rivendite, legata all’elevata richiesta generata a seguito del precedente stato di carenza”. Ma, sottolinea Codacons, non si fa cenno ad alcun provvedimento circa le misure adottate dall’Agenzia per far porre fine alla carenza di medicinali salvavita sul territorio.

Per tale motivo, si legge in un comunicato,  “il Codacons ha deciso di diffidare Aifa e Ministero della Salute affinché revochino le autorizzazioni di legge alle aziende farmaceutiche responsabili di tale situazione, e diano ordine all’Istituto farmaceutico militare delle forze armate di produrre i farmaci salvavita per i quali si registrino difficoltà di reperimento nelle farmacie italiane”.