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ruzzo retiHa davvero dell’incredibile la posizione isolata e isolazionista del Comune di Teramo sul Ruzzo.

Ed è ancora più sconcertante che su questa posizione il Comune non sia stato in grado di far convergere neanche un Sindaco della Provincia, a dimostrazione della cieca strumentalità politica di tale impostazione.

33 Sindaci hanno approvato il bilancio, il piano industriale e la pianta organica, uno solo ha votato contro.

La città di Teramo più che capoluogo, con l’amministrazione D’Alberto, è diventata un luogo qualsiasi, isolata, sciatta nella forma e nei contenuti, con un Sindaco che vota contro in modo pregiudiziale, solo perché, - è tempo di dirlo con chiarezza - non è riuscito ad occupare politicamente l’acquedotto del Ruzzo.

Difatti per eleggere i membri del CDA del Ruzzo, non è sufficiente chiamarsi Teramo ed esserne il Sindaco, bisogna comportarsi da Comune capoluogo di Provincia e svolgere tale funzione, con capacità di dialogo, di interlocuzione e di leadership.

Qualità che non sono proprie di D’Alberto né della sgangherata armata brancaleone che lo sostiene.

Spiace davvero che la nostra Città debba essere amministrata da personaggi così infantili e sprovveduti, ma confidiamo sempre che gli altri 33 Sindaci della Provincia, con pazienza e responsabilità, possano sopportare queste intemperanze e magari in futuro ricondurre, con la forza della ragione, gli amministratori pro-tempore di Teramo, ad un maggiore senso delle istituzioni.

Il Coordinamento Comunale di Futuro In