L’imperatore Adriano ha regnato per 4 ore nella città delle sue origini. La calda notte atriana ha avvolto le parole del capolavoro di Marguerite Yourcenar, in un susseguirsi di pagine, attraverso la voce dei lettori che si sono avvicendati in una intensa staffetta, testimone una corona di alloro.
Straordinarie le suggestioni dei versi del prof. Elso Simone Serpentini, che, con un inedito sonetto, ha completato i versi che Adriano scrisse, lasciandoli incompiuti, poco prima della morte. Graffianti le riflessioni del giornalista Umberto Braccili: humanitas, felicitas e libertas a guidarle.
È stato un vero e proprio rito collettivo di una comunità fiera della sua identità. ‘Questa sera ci siamo sentiti tutti figli del grande imperatore’.
Approfittando della presenza dell’assessore Alessandra Giuliani, lettrice anche lei, è stata avanzata la proposta di gemellaggio con Italica, oggi Santiponce, a pochi km da Siviglia, per riannodare quei legami che la storia ci ha consegnato.
Teatro delle letture è stata la splendida terrazza della Villa Comunale, che guarda il mare cui l’imperatore ha dato il nome. Quella terrazza potrebbe avere quello di Marguerite Yourcenar.
I lettori: Daniele di Furia, Renata de Rugeriis, Tiziana Castagna, Francesco di Giovanni, Claudia Nespoli, Lorena Liberatore, Gabriella Romano, Morgana Rabottini, Lorella Rasetti, Alessandra Giuliani, Chiara di Nardo, Elisa d’angelo, Florena Iavarone, Mariaciriaca Faieta, Adriano de Ascentis, Pamela Prosper, Emilio Marcone, i Maddalena Miccoli, Daniela Brigidi, Giulio Pacifico, Francesca Grue, Roberta Ferretti, Francesco Anello, sotto lo sguardo curioso del dio Adranus, dell’asse originale atriano,esposto per l’occasione, grazie alla generosità del suo proprietario.
Gabriella Liberatore