La possibile perdita dell’autonomia da parte del reparto di Neurochirurgia rappresenta solo la punta di un iceberg ben più vasto, ossia un piano di ridefinizione della Rete Ospedaliera che ad oggi rappresenta un rischio ed un pericolo per l’utenza e una mortificazione inaccettabile del personale che quotidianamente opera e lavora nelle nostre strutture; piano che quindi merita una ferma bocciatura. Del resto si tratta di un piano fin troppo simile nella sostanza a quello proposto dalla precedente giunta regionale, e poi respinto dallo stesso Ministero della Salute.
È quasi pleonastico ricordare come negli anni il reparto di Neurochirurgia abbia rappresentato un elemento nodale della sanità teramana, distinguendosi come eccellenza ben oltre i confini provinciali, grazie ad una tradizione decennale iniziata nel 1968 con il dottor Carbonin: non a caso uno di quei reparti capace di “attirare” pazienti anche da fuori regione.
Ciò che più preoccupa però è il valore simbolico che questa possibilità di perdita di autonomia rappresenta: manca una visione strategica, un percezione d’insieme, una prospettiva credibile, che tenga conto dell’importanza del sistema sanitario in una provincia come la nostra. Eppure sarebbe semplice: forse basterebbe guardare una semplice cartina per comprendere come la possibile ridefinizione ad oggi proposta, porterebbe un isolamento “mortale” per il nostro territorio e per i nostri concittadini.
Non sono disposto a tollerare questa totale mancanza di rispetto, non posso essere complice di una caratterizzazione della nostra Regione a due velocità, con la nostra provincia quale fanalino di coda. Lo devo ai nostri concittadini che mi hanno eletto per difendere i loro interessi e i loro diritti, lo devo ad una provincia che necessità di un Capoluogo forte che sappia fare da traino a tutti gli altri. Per questo mi sto adoperando sin da ora, affinché venga convocato nel più breve tempo possibile il Comitato ristretto dei Sindaci che ho l’onore di presiedere: sono certo che interessi campanilistici e partitici verranno messi da parte anche dai miei colleghi, per arrivare con senso di responsabilità ad una posizione condivisa in difesa del territorio.
Gianguido D’Alberto - Sindaco di Teramo