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filippodaìfiume silvia mazzocchettiIeri si è tenuto il secondo Consiglio comunale di Pineto della nuova consiliatura; gli argomenti all’ordine del giorno hanno riguardato l’assestamento di bilancio e due interrogazioni presentate dalle opposizioni.
In merito all’assestamento di bilancio è emersa in modo evidente un forte aumento dei costi, nell’ordine dell’80% (da 100 mila euro a 180 mila euro), per l’informatica rispetto a quanto previsto solo quattro mesi fa con l’approvazione del bilancio previsionale di fine marzo. Alla domanda del perché un simile fatto, l’assessore al bilancio, sig. Dante Mongia, ha risposto che sono tutte spese previste per legge e che comunque loro, di informatica, ci capiscono poco o niente (testuali parole). La cosa è al quanto strana, giacché se le spese erano previste per legge dovevano essere già contemplate nel bilancio di previsione votato a fine a marzo e in quanto al fatto che capiscano poco o niente della materia non possiamo che prenderne atto, considerato che tale ignoranza ha portato i costi a lievitare in modo spropositato. Ovviamente dall’esame generale del bilancio emerge quanto denunciato da anni, e cioè un bilancio squilibrato ed ingessato, come tra l’altro evidenziato dalla relazione del responsabile del servizio finanza, dott.ssa Orietta Colleluori, che ha esplicitamente richiamato l’invito fatto agli amministratore della città di Pineto dalla Corte dei Conti in data 01/07/2007 (allegato in estratto). Tra l’altro l’assessore al bilancio ha detto che per evitare di spendere inutilmente per l’informatica, stanno bandendo un concorso per assumere un esperto, mentre a quanto pare, non sentono per nulla l’esigenza di assumere un agronomo, visto il grande patrimonio verde di Pineto e visto i soldi spesi per la manutenzione, con risultati a dir poco deludenti, con alberi malati a causa delle pessime potature  e con il pericolo corso qualche settimana fa, quando un albero è improvvisamente caduto nel Parco della Pace e solo grazie al fato, questa volta, benevolo si è evitata la tragedia.

Sulle interrogazioni a proposito dell’erosione marina, invece, l’Amministrazione comunale ha addirittura  rivoluzionato l’approccio scientifico. Infatti, alla domanda se mentre facevano i ripascimenti, anzi “ripristino” come ha tenuto a precisare in una lunga e lacunosa risposta il vice sindaco Dell’Orletta, rilevatisi inutili se non persino dannosi e che hanno prodotto ingenti spese, avessero messo in atto delle forme di monitoraggio, hanno risposto che per fenomeni straordinari non si può fare monitoraggio, giacché non avrebbe molto senso. Basta invece il senso comune e l’intuito per capire che tanto più il fenomeno è ordinario tanto meno servono i monitoraggi, che al contrario servono proprio per sopperire alle inadeguatezze dei modelli nei casi straordinari.

Dunque un Consiglio comunale in cui la maggioranza si è cimentata nel suo sport preferito, che è quello dell’arrampicata sugli specchi in mancanza della capacità di dare risposte chiare. Le risposte chiare in effetti, porterebbero ad ammettere il fallimento di azioni amministrative che vanno avanti da anni, senza dare nessuna soluzione al fenomeno dell’erosione marina e con costi insostenibili per la collettività. Risposte chiare significherebbe ammettere di non avere una chiara idea di Città, con uno studio tardivo e criticabile da ogni punto di vista e che sarà comunque irrealizzabile. Ancora una volta emerge la fragilità di chi governa Pineto, espressione non dimentichiamolo, di una minoranza del 35% dei votanti e del 23% degli aventi diritto all’ultima consultazione elettorale.
Filippo Da Fiume e Silvia Mazzocchetti, M5S Pineto