È ora che la politica locale si impegni per il futuro industriale della provincia
Apprendiamo dalla pagina facebook dell’Assessore al Lavoro della Regione Abruzzo Piero Fioretti che, grazie anche al “suo impegno personale”, si è conclusa positivamente la vertenza Honeywell. Ora attendiamo che altrettanto impegno lo metta in campo per la soluzione delle crisi aziendali della provincia di Teramo.
Fino ad oggi non abbiamo percepito un coinvolgimento vero dell’Assessore al Lavoro, o di altri assessori della Giunta regionale. A dirla tutta, nell’unico incontro che siamo riusciti ad avere in regione per ATR, fu lo stesso Fioretti a dire che “la politica più sta lontano da queste vicende e meglio è”. Una posizione tutt’altro che di vicinanza a lavoratrici e lavoratori e di reale interesse per il futuro della regione. Chi, se non la politica locale, si deve preoccupare di che tipo di investimenti si fanno nei territori, quali sono gli scenari presenti e futuri delle aziende in crisi e di quelle in espansione, quali sono i problemi che le stesse aziende scontano e come affrontarli? Non è consentito alla politica svegliarsi solo quando i problemi esplodono, occorre un impegno quotidiano affinché si affrontino le difficoltà, e non quando queste rischiano di far arrivare le aziende al capolinea: un lavoro, senz’altro faticoso, ma che ormai rappresenta una costante dell’attività sindacale. Ed un esempio su tutti è proprio l’ATR, un’azienda in difficoltà da quasi un anno e nella quale i lavoratori sono stati lasciati soli ad affrontare il problema dei ritardi degli stipendi in attesa di una soluzione costruita nella totale assenza degli amministratori locali.
Tra l’altro, l’assenza di una vera attività regionale sulle politiche industriali (non abbiamo noteizie neanche dell’Assessore alle Attività Produttive), fa il paio con altrettanto disinteresse per il confronto dimostrato dalla Provincia di Teramo. Un disinteresse sul tema del lavoro culminato con le dichiarazioni del Presidente Di Bonaventura che giustificava l’assenza di una specifica delega provinciale al lavoro ed alle attività produttive, con l’attività che lui stesso avrebbe messo in campo in tema di relazioni industriali. Come dire che il lavoro passa solo da un rapporto diretto tra aziende e politici, tagliando fuori qualsiasi tipo di dialogo con le parti sociali e con i lavoratori. Un’impostazione che risponde più a dinamiche di carattere elettorale, che alla volontà di preoccuparsi di crisi, occupazione e sviluppo.
Una situazione che in provincia di Teramo acuisce ancor di più la mancanza di risposte che si vive da quando una scellerata riorganizzazione regionale ha fatto perdere al territorio un importante presidio di tutela di lavoratrici e lavoratori quale era l’ufficio provinciale dedicato alle crisi aziendali.
Ed a rendere ancora più complicato uno scenario locale già a tinte fosche, oggi si aggiunge la crisi che sta investendo la maggioranza al Governo: mentre qualcuno gioca con interessi elettorali, ad essere a rischio è, come sempre, la pelle dei lavoratori.
Preoccupa, infatti, quello che sarà lo scenario della gestione delle crisi al Ministero dello Sviluppo Economico che già fino ad oggi non ha brillato per efficienza e celerità, ma che con l’assenza di un Governo in carica rischia una vera e propria paralisi. Una paralisi che rischia di investire anche la gestione della vertenza Selta, attualmente in amministrazione straordinaria, e che al Mi.Se. si sta affrontando cercando di salvare i 250 posti di lavoro, di cui 80 a Tortoreto.
Teramo, 12 agosto 2019
Le Segreterie provinciali FIM CISL – FIOM CGIL Teramo