Gli interventi in fase di progettazione e realizzazione nel quartiere Gammarana, attraverso l’applicazione delle schede di integrazione urbana previste dal Piano regolatore del 2006, denotano in generale una bassa qualità, oltre che la mancanza di una visione di sviluppo unitaria. Il tutto rimanda a qualità e tipologie tipiche di un sobborgo commerciale di altre realtà abruzzesi, come nell’hinterland pescarese. Un’area come quella della Gammarana non può essere considerata tale perché riveste un’importanza strategica per il resto della città capoluogo. Inoltre, ritengo che l’Amministrazione non possa accontentarsi del mero risanamento ambientale, ma debba andare oltre. Bisogna innanzitutto coordinare le varie schede con una visione unitaria aprendo una discussione con i cittadini del quartiere, esplicitare le necessità pubbliche per poi arrivare all’elaborazione di un dettagliato piano di zona, nel quale dovranno essere rivisitati soprattutto le funzioni e gli spazi pubblici e le connessioni viarie, pedonali e ciclabili.
Le proposte che in questi giorni arrivano dai Comitati mi sembrano interessanti e da plasmare all’interno di un modello di pianificazione partecipata. Altro impegno che l’amministrazione dovrebbe assumere è quello di prevedere dei concorsi di idee e bandi di progettazione per cercare di elevare la qualità urbana degli interventi nell’area. La ragione della nascita delle schede di integrazione urbana nel Piano regolatore, alla Gammarana come in altre parti della città, è stata finora quella di arrivare ad una riqualificazione ad ogni costo, spesso meramente di facciata. Oggi non possiamo più permettercelo. Inoltre, all’interno di questa pianificazione di zona sarebbe fondamentale considerare tutte le opzioni possibili per un eventuale prolungamento della linea ferroviaria verso ovest, con la speranza che la metropolitana di superficie diventi più importante nel sistema di trasporto pubblico provinciale.
Maurizio Verna
Consigliere comunale