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L’
Associazione culturale “Le Lunarie” di Civitella del Tronto, nell’ambito della XXI edizione del Premio Nazionale di Poesia “Oreste Pelagatti”, nei giorni scorsi, ha consegnato il Premio Speciale per la poesia a Renato Minore giornalista,poeta, saggista, critico letterario.

Che importanza ha ricevere questo premioa Civitella del Tronto?

Torno volentieri a Civitella, ricordo che l’ultima volta che sono stato qui fu in un’occasione poetica. C’era  con me, per un grosso recital, Raffaele Alberti, si riapriva pubblicamente Civitella che era stata ricostruita, ricordo con molta simpatia questa festa della poesia. Mi fa piacere questo riconoscimento a Civitella,luogo di incontro con poeti così importanti.

Nato a Chieti, vive a Roma. Che rapporto ha con l’Abruzzo?

Ho un rapporto di grande affetto e di grande complicità con l’Abruzzo, con Pescara, con Chieti, proprio perché sono un luogo simbolico,immaginativo, dentro cui mi muovo. Anche quello che ho scritto, alcune poesie che sono nel mio libro “O caro pensiero,hanno sullo sfondo questo paesaggio metropolitano e anche agreste che è il paesaggio abruzzese.

Quindi, c’è un rapporto di grande fiduciosa complicità con questi luoghi, luoghi dentrocui mi sono formato.

Della cultura diciamo che oggi …

La cultura nei giornali ha cambiato posto, èdiffusa ovunque eforse da nessuna parte. Non c’è più un luogo tipico della cultura dentro cui, appunto, si discutono i fatti culturali. La cultura è una specie di lievito, che riesce a passare di luogo in luogo, di articolo in articolo. Certo per la cultura ci vuole una forte capacità di credere in quello che si propone, anche quando quello che si propone è qualcosa che non fa audience, che conta di meno dal punto di vista della spettacolarizzazione, rispetto ad altre cose. L’importante è non perdere questa capacità di orientare ancora attraverso i mass-media, con quello che possono fare ,un lettoreche spesso è frastornato di fronte ai tanti messaggi che gli piovono”.

Che funzione ha oggi il poeta?

Il poeta non ha una funzione specifica, è passato il tempo in cui c’era questa funzione sociale e anche impegnata del verso, pensi a Rimbaud

Il poeta è un ricercatore della parola che cerca,scrivendo poesie, una piccola verità che è la verità stessa della poesia, la scommessa di una conoscenza che può essere seguita fino in fondo.

Ha dedicato un libro a Leopardi dal titolo “Leopardi, l’infanzia le città gli amori” ,finalista Premio Strega

Il mio libro prova a raccontare la vita di Leopardi attraverso momenti diversi, mi è sembrato che si potesse conoscere meglio il poeta, il filosofo, lo scrittore. Con Leopardi ho un legame molto forte perché lui è una scacchiera di possibilità espressive:c’è il poeta, il filosofo, il prosatore. Lo straordinario prosatore dello Zilbaldone che è il suo libro più importante che ancora non è stato conosciuto e sondato fino in fondo. 

A  me è capitato di studiarlo e vedere come in questo libro c’è una specie di configurazione di ipertesto,  quasi che lui avessevisto questa possibilità di collegamento tra testi diversi attraverso un programma mentale, conflittuale, cognitivo, passare da una cosa all’altra tenendo lefila del discorso stesso. Non si finisce mai di parlare di Leopardi, ho cercato un’angolatura attraverso cui vederlo, il rapporto con la scrittura rispecchia anche la persona che era.  Questo libro è il mio figlio più fortunato, ha avuto dal 1987 quaranta edizioni. L’ultima edizione è uscita da poco, ha un’appendice fotografica che contiene quelle poche immagini iconografiche che si hanno di Leopardi, due stampe e tre ritratti immaginari,o quasi.Attraverso questi ritratti ho provato a raccontare la sua storia, soprattutto ho usato questi ritratti come fonte di ispirazione per me poeta.Ho raccontato Leopardi in versi, esce fuori un’immagine più vera del poeta

Il giornalista e il poeta sono in conflitto?

Guardi non sono in conflitto le due cose, il giornalista cerca di specchiare nel poeta quella possibilità che il poeta ha di una maggiore lentezza, maggiore compenetrazione nelle cosemaggiore indugio.

Il poeta è sollecitato anche da questa dimensione, un po’ più vorticosa ,del sapere culturale che gira intorno a noi . Tutto questo mi auguro che non abbia creato conflitto ma abbia creato unapiccola integrazione.

Anna Brandiferro
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