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EDC8DE35 AA21 40B1 8EDA 6343A2643288In un programma fitto, ma fatto di proposte già viste, spicca il concerto degli Après la classequesta sera al Palaeventi di Giulianova che hanno già fatto ballare di recente alla festa dell’uva di Bisenti e riempito piazza martiri a Teramo per la festa dell’UniversitàA dispetto della miriade di gruppi che invadono quotidianamente la scena punk/reggae/ska/rocksteady/etc., gli Après La Classefin dall’esordio porta una ventata di aria fresca nel panorama nazionale. Un gruppo capace di confezionare dischi e concerti frizzanti e coinvolgenti come pochi se ne sentono nel genere. Artefici di una patchanka nostrana in ‘salsa salentina’ i sei sanno essere a loro modo originali senza sembra né derivativi e né, tantomeno, scolastici. Persino quando si tratta di rileggere alcuni brani in una versione a metà fra lo ska e il rocksteady, che non scadono mai nel banale. I salentini ci dimostrano cosa avrebbero potuto fare i MauMau se in “Safari beach” avessero dosato l’intervento dell’elettronica, mentre nella successiva hit di ogni concerto,“Paris”, li troviamo sulle orme dei compianti Mazapegul, in unastortissima polka imbastardita con l’elettronica, che potrebbe essere uno dei tanti hit-single da ballare in ogni discoteca che si rispetti. Altrettanto bravi quando si confrontano con la tradizione (“Lu rusciu te lumare” è raggamuffin sopraffino, mentre “Lu sule, lu mare, lujentu” è folk uploadato al 2002), come lo sono anche nel momento in cui scrivono ballate dubbanti (“Poesia”) o semplici canzoni dal taglio reggae-rock (“Terra”), sempre e comunque sulla scia dei migliori Africa Unite Ancora, “Kalinifta” è crossover tra tradizione e modernità, mentre la chiusura di “Senza rumori di città” è forse l’unico passo falso del disco, perché caratterizzata da un’atmosfera che ai più diffidenti potrebbe sembrare ruffiana e che in un album del genere non occorre proprio. Tuttavia sorvoliamo, ché i ragazzi meritano una promozione a pieni voti e l’incitamento a continuare su questa stradaSe dovessi definire con poche, incisive parole, il concerto degli Après La Classe dentro un piccolo tendone come quello di Giulianova/ porto, direi semplicemente che lo show del gruppo leccese si configura quasi come una piccola e divertente festa privata. Le premesse, ad onor del vero, sono delle migliori . Si assisterà alla solita violazione del numero dei presenti con il bene placido della polizia locale e Carabinieri che certo non hanno voglia di litigare con la amministrazione. Si partirà fa Elpresidente; brano estratto da Circo Manicomiola cui coinvolgente esecuzionesubito scalderà gli spettatori che inizieranno a ballare senza smettere per un solo istante fino alla fine del concerto. Non mancheranno le “vecchie glorie” della band come Lu sule, lu mare, lujentu; direttamente dal primo disco del gruppo datato 2002, o Mammalitaliani, dall’omonimo album, scritto e coprodotto da Caparezza.Per quanto riguarda la performance, i componenti della band risultano assolutamente padroni della scena destreggiandosi sul palco con disinvoltura e comunicatività, forti dell’esperienza di una carriera ormai ventennale. Già vedo i selfie della amministrazione e il comunicato “tutto pieno: in 10mila al palatenda”. Nessuno si ricorderà di quel foglio firmato con su scritto  “capienza massina 1000 posti”. 

 

Leo Nodari