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SUCCEDELEOAnche Teramo ha partecipato con contributi economici, giochi, vestiti e cibo al pranzo di Natale della Comunità di Sant’Egidio a Trastevere.  Una super figura la nostra città l’ha fatta attraverso la pizzadogg’ della famiglia Di Giulio, considerato il miglio dolce della giornata. Talmente buono che non è rimasto neppure un pezzetto per me.  Non importa a nessuno se questa comunità ogni giorno serve più di 2000 poveri (contando solo su volontari). Non importa se ogni notte a Roma diverse squadre di volontari assistono centinaia di senza tetto, dalla stazione a piazza Dante, dal lungotevere alla tiburtina. Non importa se hanno aperto un centro medico, un centro di ascolto, se oramai sono un punto di riferimento per migliaia di persone, non più solo a Roma.  Cio che rende famosa la Comunità è il pranzo di Natale per 1000 poveri che vi partecipano. Negli anni ’80 io ho vissuto 3 anni a 50 metri dal loro centro a piazza santa maria, e sono molto legato a loro. Era il 25 dicembre del 1982 quando, a Roma, un piccolo gruppo di 20 persone – tra cui anziani soli e persone senza fissa dimora – venne accolto attorno a una tavola imbandita nella Basilica di Santa Maria in Trastevere. Sono passati 37 anni da quel primo pranzo: da allora la tavola di Natale si è “allargata” sempre più. È un evento di portata mondiale che ogni anno raduna intorno alla tavola delle feste tutti i poveri che la Comunità sostiene e aiuta durante il corso dell’anno insieme a tanti volontari che desiderano dare un senso nuovo al Natale. L’anno scorso, 1000 persone sono state accolte a Roma, ma 230.000 persone hanno preso parte a questa festa in tutta Italia. Anche Teramo quest’anno ha aggiunto un posto a tavola  al Pranzo di Natale con i poveri. Ovviamente ciò che è avanzato servirà per i prossimi giorni. Le necessità quotidiane di chi vive per strada sono tante, prima fra tutte proteggersi dal freddo e dalla fame. E’ necessario soccorrere chi non trova riparo per la notte per evitare che muoia di stenti. E non solo d’inverno. Per questo, dall'inizio degli anni Ottanta, gruppi di persone della Comunità si recano la sera nelle stazioni ferroviarie o nei luoghi dove i senza tetto trovano riparo per la notte, portando cibi e bevande calde, coperte e altri generi di conforto utili a proteggere dal freddo. Tutto è frutto della quotidiana solidarietà.  Questa presenza fedele e amichevole ha inoltre il valore della visita: è andare incontro a chi è in difficoltà, colmando il forte isolamento in cui vive e ricreando legami di affetto e di solidarietà. Quest’anno anche da Teramo giungerà alla Comunità di Sant’Egidio non solo il consueto aiuto economico, ma anche del cibo. A Natale saremo più precisi. “È Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri”.

Leo Nodari