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PRIMOLEOAnche il giornalista – oggi senatore – Primo Di Nicola prende le distanze da Di Maio, pur riconoscendogli il valore del lavoro svolto nel e per il movimento. E apre un fronte critico anche in Abruzzo che, sembrava, fino ad oggi era rimasto compatto a fianco del segretario. Il senatore - molto noto come direttore del quotidiano abruzzese “Il centro”, ex giornalista di punta dell'Espresso e del Fatto quotidiano - rinnovata la sua fiducia per il governo, ma chiede di fermare la prassi dei voti ai voti al buio sui decreti. Dice di pensare ad un movimento ambientalista e riformista”, ‘’post-ideologico e democratico” guidato da un “organismo collegiale democraticamente eletto” al posto di un capo politico. Chiede una riforma nella gestione della piattaforma Rousseau, vissuta secondo tanti come un corpo estraneo. Intende dunque aprire il Movimento 5 stelle come una scatola di tonno, come il fondatore Beppe Grillo voleva fare con il Parlamento. Questo è il non facile compito che propone di portare a compimento il senatore abruzzese Primo Di Nicola per superare le difficoltà e rilanciare il M5s, firmando un documento che agita in queste ore i pentastellati già dilaniati da dissidi, dati in crisi di consensi e identità. Con lui i colleghi di palazzo Madama Emanuele Dessì e Mattia Crucioli. Questa iniziativa nasce da una riflessione comune, da un confronto con i colleghi parlamentari, con gli amministratori locali, con gli attivisti, dall’ascolto delle assemblee. E ha un unico scopo: dare una risposta adeguata ai problemi, operando innanzitutto quei cambiamenti nell'organizzazione interna non più rinviabili. Anche per valorizzare meglio e di più l'azione di governo che ha consentito di varare riforme e leggi straordinarie come il reddito di cittadinanza, quota 100, la Spazza corrotti, oltre ad avere varato in condizioni di grandi difficoltà due leggi di bilancio che hanno dato le prime risposte alle emergenze economiche e sociali che affliggono i cittadini. E, tiene a precisare, non è un'opa ostile nei confronti di Di Maio. Il problema non sono le persone: Di Maio ha avuto il merito di aver portato questo movimento ad un successo politico straordinario e non merita il trattamento che in tanti gli stanno riservando. Per il senatore Di Nicola va aggiornata l’organizzazione interna contando su straordinarie risorse interne. Anche il dibattito che in questi giorni si sta sviluppando lo dimostra”. E come già riferito all’Agi la figura del capo politico, uomo solo al comando, non funziona più in questa fase perché è poco adatta alle complessità che animano il Movimento. Aggiunge poi Di Nicola, che questo documento è una base di discussione aperta a tutti, a cominciare dalle migliaia di iscritti che sul territorio fanno sforzi straordinari, non è un documento chiuso. Chiunque voglia dare un contributo, emendandolo, può farlo scrivendo all'indirizzo mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. Si potrebbe obiettare che i sondaggi sembrano dire cose diverse. I gruppi parlamentari perdono pezzi, con tante defezioni. E il sospetto è che qualcuno abbia deciso di andarsene per non dover più autoridursi lo stipendio, come era nei patti sottoscritti prima delle candidature e nel regolamento M5s. Sulle defezioni Di Nicola, che è tra quelli che la quota di 2mila euro e rotti al mese le ha versate puntualmente ogni mese,  si limita a dire che sono scelte personali, e ciascuno si assume la responsabilità di quello che fa. Accade anche negli altri partiti, ma la scelta in definitiva è sempre politica: chi se ne va, in un modo o in un altro, lo fa sempre lamentando il fatto che su alcune questioni importanti non ha avuto risposta. Con le proposte contenute nel documento noi cominciamo a farlo".

Leo Nodari