Ancora una bella iniziativa della Compagnia delle Guide che, Sabato 25 gennaio, organizza una ciaspolata in notturna ai Prati di Tivo, dalle 17 alle 20, nel percorso ad anello che si snoderà tra i boschi della Giumenta e l'antico sentiero delle Traje.L'uscita non presenta difficoltà ed è alla portata di tutti.Si consiglia l'uso della lampada frontale e dei bastoncini. A fine escursione, chi vuole, potrà ristorarsi nella Bottega del Parco dei Prati. E fermarsi per il dopo cena targato divertimento by Bottega. Invece per la mattina di Domenica 26 gennaio la ciaspolatasarà dai Prati di Tivoall'Arapietra. Partendo dal piazzale Amorocchi, ci si inoltrerà per la splendida faggeta del bosco di Trignano fino a giungere al belvedere dell'Arapietra fino all'albergo diruto dove si potràammirare una suggestiva vista sul Gran Sasso, che da questo punto di visuale assume le sembianze del "gigante che dorme,.Sulla via del ritorno verso le 14.00 sosta al rifugio per ristorarsi con prodotti tipici e un piatto di polenta e salsicce accompagnati dal Montepulciano. Come astenersi ?? Come noto ai più, la ciaspolata è una camminata nella neve, con ai piedi le ciaspole, cioè le racchette da neve. Un tempo queste racchette da neve erano costruite con materiali naturali, ed erano grandi o piccole a seconda dell'ambiente. Tutti possono camminare nella neve con le ciaspole. Si deve solo sapere che è un po' più faticoso di una camminata normale, per cui è sufficiente accorciare un po’ la lunghezza del percorso rispetto a una camminata fatta in estate. La tecnica è molto semplice, dopo poche ore sarete già padroni dello strumento.Le ciaspole moderne hanno un vantaggio rivoluzionario: hanno i talloni liberi. La racchetta è legata solo nella parte anteriore del piede, e il piede sale e scende come se si camminasse senza, mentre la ciaspola scivola sul terreno. È simile al movimento dello sci di fondo. Questo rende la ciaspolatanaturale. Durante una camminata in montagna con le ciaspolel'atmosfera è magica. Consiglio di approfittare di ogni nevicata, per camminare subito dopo, quando gli alberi sono carichi di neve e la neve e il vento creano giochi ed effetti di luce. Il silenzio durante queste camminate è un silenzio assordante. Se siete in gruppo, invitate i compagni a momenti di silenzio, per ascoltare. Le ciaspole in alluminio e gomma sono più adatte anche per questo: fanno meno rumore di quelle in plastica rigida. Con le ciaspole, dotate tutte di ramponcini per non scivolare nella neve dura o ghiacciata, si possono raggiungere luoghi di montagna un tempo riservati agli scialpinisti. Anche se la precauzione è d'obbligo: avventuratevi solo su terreni in cui vi sentite sicuri, non azzardate mai oltre i limiti, e ricordatevi che d'inverno la prudenza va raddoppiata, perché le perturbazioni sono veloci ad arrivare e spesso intense. Ma quando, in tutta sicurezza, si raggiungono valli innevate in cui non c'è traccia umana, non ci sono impronte sulla neve se non quelle degli animali, e ci si sofferma sul silenzio e sui suoni intorno, ecco che scatta la magia. In luoghi anche vicini a casa, che grazie a una nevicata diventano luoghi nuovi, da consueti e conosciuti che erano. Sotto la neve la natura si riappropria di tutto. Il camminare è gioia. Il camminare è rivoluzionario perché recupera ritmi più umani, più vicini alla naturalità dell'uomo, perché è un gesto contro, è una ribellione alla tecnologia e al consumismo, è una visione del mondo ai ritmi lenti dei propri passi. Oggi si parla di decrescita: chi è camminatore è decrescente per antonomasia, il camminare è un gesto di decrescita volontaria.
Leo Nodari