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sanremofestivalDopo lo sport delle gaffe… la cultura delle canzonette. A poche ore dal doloroso comunicato ufficiale dell’assessore allo Sport (sbugiardato su questo sito, perché ampiamente copiato da altro Comune e dal Coni), il Comune pennella un’altra …occasione di gioia, per noi cittadini. Mentre tutti siamo in trepida attesa (vabbè, trepida… diciamo incuriosita…. ok, solo attesa) di conoscere i dettagli del programma del nuovo governo aprutino (perché un programma c’è, giusto?), il Comune continua a sperticarsi in complimenti. Prima - meritatissimi - per Gaia Sabbatini, che ha collezionato ori nazionali nell’atletica, poi - e deciderete voi se meritati o meno - per Enrico Melozzi, che - udite udite - ha avuto lo straordinario merito di “partecipare al Festival di Sanremo”. No, non come cantante, né come autore, e neanche come compositore, ma come direttore d’orchestra. Pur rispettando il lavoro di tutti, giova sottolineare che il direttore d’orchestra sta al Festival di Sanremo come il maitre sta al ristorante. E parlo solo di Sanremo, e delle canzonette del Festival. So benissimo quanto sia importante il direttore d'orchestra in altri contesti, come nella musica classica o nella lirica ad esempio. A Sanremo è diverso. Non è il produttore delle materie prime e non è lo chef che le trasforma in arte, ma solo quello che cura il servizio al pubblico. Ruolo importantissimo, per carità… ma se non ci fosse… lo farebbe un altro. Per essere più chiari, il maitre sanremese non pensa e non firma il piatto canoro servito alla platea. Certo, ci mette del suo, puó anche impreziosirlo, ma non è lui lo chef e non è sua la ricetta. E poi, Peppe Vessicchio stesso dice che a Sanremo il direttore d'orchestra praticamente non serve e si potrebbe fare senza. E se lo dice lui...
Il Comune di Teramo, però, considera quello di Melozzi un «successo che inorgoglisce la nostra città che idealmente lo abbraccia e gli invia, tramite l'assessorato alla Cultura del Comune, un grande attestato di stima e compiacimento». E siccome, quando c’è da fare un complimento, l’importante è esagerare (è una citazione, assesso’) allora il Comune spiega che: «Implicitamente, il successo di Enrico, è la prova del vincente carattere creativo e artistico dei nostri giovani e si pone come esempio e sprone per tutti coloro che vogliono cimentarsi mettendo in gioco le proprie capacità i propri studi e la propria applicazione».
Amen.
E per tutto questo straordinario contributo alla Cultura teramana, il Comune che farà? «L'amministrazione comunale sarà lieta di rendere un adeguato omaggio ad Enrico e a Gaia Sabbatini, campionessa italiana melle distanze degli 800 e 1500m., nel prossimo consiglio comunale, a testimonianza appunto dei sentimenti di apprezzamento, ammirazione e gratitudine che Teramo nutre per loro».

Adeguato omaggio? Cioè?

Qualcuno penserà che sono ingeneroso nei confronti di Melozzi. No, non è così. Non mi sta simpatico, è vero. Sarà perché ho della Cultura e di chi dice di esserne portatore una visione molto diversa. Ma molto. E non amo chi insulta. E sono ancora in attesa di capire quali siano le "grandi iniziative" promesse durante l'occupazione dell'ex Oviesse. Ma torniamo all'adeguato omaggio.
Quindi, per il Comune, il risultato di Gaia, che è campionessa italiana indoor di categoria negli 800 e nei 1500 metri (e di campioni italiani ce n’è uno solo) è pari alla conduzione sanremese di Melozzi, che era uno della ventina di direttori di Sanremo. Siamo curiosi a questo punto, di vedere cosa farà il Consiglio Comunale dell’Aquila per l’aquilano Leonardo De Amicis, che era il maestro ufficiale dell’Orchestra del Festival e che, con il direttore artistico Amadeus, ha partecipato alla scelta delle canzoni partecipanti.
Quanto meno, gli dedicheranno una piazza.
E chissà che farà il Comune di Teramo, quando qualcuno racconterà all’assessore che c’è un teramano che si chiama Luca D’Alberto, che una quindicina di anni fa all’Arena di Verona apriva il concerto dei Deep Purple e che oggi scrive colonne sonore per registi tipo Greenaway. Assesso', serve davvero che le faccia il nome di Elisa Di Eusanio? E quando si accorgerà del lavoro di Cristiano Donzelli? E di Adriano De Vincentiis? E Vincenzo Di Nicola, che dopo Yahoo e Microsoft ha ceduto ad Amazon un sistema di pagamento on line che aveva inventato? E  last but not least cito Carmine Di Giandomenico, che Goldrake a parte (su quello non sono d'accordo neanche io) meriterebbe ben più che un adeguato omaggio. E come loro, i nomi potrebbero essere tantissimi, quelli col "vincente carattere creativo e artistico". Come dite? Non vanno in televisione? Non si vedono sul palco dell’Ariston?
Giusto… se non va all’Ariston, non è cultura.
Perchè Sanremo è Sanremo

Adamo

La foglia di Fico è una rubrica di satira politica e di politica satirica