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SCUCCIMARRAMiracolo o errore. O mirabolante trovata unica nel suo genere.? Sulla pagina di ACS – TEATRO COMUNALE per venerdi 28 febbraio 21 è annunciato lo spettacolo di Grazia Scuccimarra “Così impari”. Che seppure già visto a maggio scorso è sempre gradito in città Ma – co strana - stesso giorno/ora/luogo èannunciato anche l’opera teatraleUn tram che si chiama desiderio” del drammaturgo statunitense Tennessee Williams traduzione Masolino D’Amico con Mariangela D’Abbraccio, Daniele Pecci, resa famosa dal film del 1951 diretto da Elia Kazan, con protagonisti Vivien Leigh e Marlon Brando.Potrebbe trattarsi di un annullamento del secondo (una o entrambe le date ?) Ma allora perché non sospendere la prevendita ? Possibile che nessuno si sia accorto che sono in vendita biglietti per entrambi gli spettacoli che hanno stesso orario, luogo, ora.Preferisco credere che lo spettacolo che andrà realmente in scena sia quello di Grazia Scuccimarra. “Così impari”,sua ultima esilarante fatica, scritto per festeggiare quarant’anni di teatro, su e giù per l’Italia, e oltre trenta spettacoli, da “Successo” del 1979. A 74 anni compiuti da poco Grazia Scuccimarra è più vulcanica che mai col suo teatro comico-satirico, un’inarrestabile “ragazza degli anni Sessanta”, per dirla col titolo del suo monologo più famoso e replicato, con migliaia di spettatori dal 1983 a oggi, primato di durata per il teatro italiano e innumerevoli premi. Come per gli altri lavori la mattatrice teramana, da una vita a Roma, è autrice, regista e interprete, coinvolgente e distaccata, ironica e spietata, consegna al pubblico le sue brillanti riflessioni, le sue critiche alla vita civile, alla classe politica, al mondo del lavoro, alla funzione del giornalismo, alla scuola, al consumismo, per festeggiare . Lo spettacolo è rivolto ai giovani, in tutte le loro accezioni, comprese ignoranza e maleducazione. E poi il web giovane, la politica giovane... Ma ce n’è anche per gli altri, per gli anziani. Da quarant’anni affronto i temi della società che ci circonda, nelle sue variazioni, spesso in peggio, e nei suoi immobilismi. Scuola (dove Scuccimarra ha insegnato per un trentennio diritto ed economia alle superiori, ndr), lavoro, politica, sentimenti, la famiglia, in cui si è passati dalla voce del sangue all’odore del sangue. I temi più importanti del nostro vivere consociato. L’impalcatura dello spettacolo è sempre quella, ma con occhi diversi perché il tempo passa, anche per me, e il mondo cambia. La forma è sempre il monologo, ma con varie presenze che aleggiano.Lo spettacolol pubblico le accoglie con grandi risate, un applauso dopo l’altro.Con comicità intelligente ed energia dirompente, la Scuccimarra conduce uno show scoppiettante: non un attimo di noia per il pubblico, non un attimo di riposo per una attrice col teatro nel sangue.Lo spettacolo è un turbine affascinante, caustico e divertente di pensieri collegati e ribaltati come una vera maestra della satira sa fare.Le musiche sono di Pino Cangialosi e le luci di Flavio Bruno.

Leo Nodari