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APPESTATO

“Dagli al cutarolo. Dagli dagli al cutarolo”. Lo sapevo. Sono loro i nuovi appestati. Sono loro, i rosetani  i portatori del virus che ci ucciderà tutti.  I rosetani sono i nuovi cinesi. Zozzi come un rumeno. Spacciatore come un Albanese. Persino peggio del negro. Puzzano come uno zingaro. Viscidi come un ebreo.  Infido come uno slavo. Il rosetano cutarolo è il nuovo Gesù Cristo e va crocifisso per le sue colpe. Poi troveremo quali. Occhi a mandorla, pelle nera, poveri, senza patria, figli di Abramo, sono tutti untori. Sono loro i nuovi appestati, certamente  colpevoli davanti a Dio per non aver fatto una generosa offerta al Vescovo per le sue degustazioni, il convegno, la riunione. Lo sapevo è colpa dei rosetani malandrini che mangiano i serpenti crudi che divorano i topi morti. Intanto bisogna erigere una colonna infame in piazza del Comune dove legare, frustare, bastonare i malati. Poi vediamo come individuarli.  Poi  mi metto due mascherine alla volta, e chi è malato e gli servirebbe veramente si può fare danculo. Poi mi metto due paia di guanti di lana e mi sento tanto un astronauta. Stronzo, ma astronauta. Tanto quando mi tocco c’è poco da toccare, e comunque non sento niente già ora. Io sono sano. Comunque  io mi sono chiuso in casa, già da giorni, a doppia mandata. C’è la epidemia, mista a pandemia, c’è il virus. Io sono virologo e sento i programmi del tronista dunque lo so. Esco solo per comprare 30 pacchi di penne lisce, che mi faccio con il sughetto lento, e 30 pacchi di pastina per il brodino della sera. Io sono sano. Non incontro nessuno. Non parlo con nessuno. Non avvicino nessuno. Tantomeno un cutarolo infetto. Poi vedremo come lo scopriamo.  Me ne frego di tutto. Io sono sano. E se esco è solo per gridare “Dagli al cutarolo.”. Dagli all’immigrato, dagli al povero, dagli all’ammalato che mette in forse le mie sicurezze di sano,  asiatico, africano, dagli impicchiamoli tutti, brianzoli compresi.  Io sono sano. Diamo fuoco alla casa dell’untore. Io guido i carri dei monatti sul lungomare. Io sono sano.  Addosso al bioterrorista che ha starnutivo, ecco quanti ne ha infettati ?   Come ? Che vuoi ? Il vero problema è che il coronavirus apre le porte dell’Italia alla recessione,  altro che influenza. Ci sarà un vero e proprio blocco dell’economia che provocherà problemi, altro che un po’ di febbre ? Machissenefrega sono in fila per le scatolette di tonno non mi disturbate.  Come ? Che vuoi ? Il turismo vivrà uno shock preoccupante se continuiamo con questo allarmismo – unici in europa- inutile e dannoso. Machissenefrega intanto dal Liceo Classico di Teramo le truppe di popolo di manzoniana memoria si attivano per cacciare una ragazza di Roseto – sicuramente affetta da lebbra bubbonica – che è venuta a scuola, perché non ha sintomi, non ha nulla. Ricacciamola nel lazzaretto. E la che deve stare. Impariamo dai Promessi sposi. Come ? Che vuoi ? Il settore della cultura e soprattutto dello spettacolo non può reggere l’impatto di 8mila spettacoli annullati, imposto dai decreti draconiani di chi , prima ha sbagliato, e mò ci mette una pezza bloccando intere città.   Parliamo di 120mila persone a spasso per nulla. Machissenefrega, io a teatro mica ci vado, mica leggo un libro, mica partecipo, io vedo la Durso e Maria e so tutto. Sono sano. Sono arroccato come una larva sulle mie piccole cose, vivo come un porcospino asserragliato nella mia stanzetta ad annoiarmi come al solito, aspettando la sera per farmi una sega con pornhub e andare a dormire. Sono come una scimmia. In fondo dopo 5mila anni resto una scimmia. Una bestia. Cacca, pappa, euro, Durso, pallone. Questo sono io. Un animale minacciato dal fuoco . Di un accendino. E’ a rischio un giro d'affari superiore ai 30 miliardi all'anno. Macchissenefrega. La colpa , per me, è dell’untore cutarolo che è andato al carnevale e a mangiare gli arrosticini. E se lo prendo lo metto al rogo. Come farei con chiunque Un quadro apocalittico. Tutto questo tuttavia potrebbe essere anche giustificato, se veramente ci trovassimo effettivamente sull’orlo dell’abisso. Un virus misterioso e altamente mortale capace di falcidiare la popolazione ed al quale nessuno possa sottrarsi. Il panico, il caos, sì, tutto sarebbe giustificato. Eppure sarebbe più opportuno iniziare a chiedersi se forse veramente la questione non stia sfuggendo di mano, soprattutto dal punto di vista psicologico0 Se, come è ovvio e accertato, il virus è già abbondantemente tra noi da settimane (almeno due) non trovate del tutto inutile chiudere scuole, hotels, conferenze, manifestazioni, incontri di lavoro, e massacrarsi quel pò che ci resta di economia con le nostre stesse mani , mentre il resto del mondo zitto, zitto, va avanti con un concorrente tra i piedi in meno, tra l’altro. Nel delirio di massa , tra un branco di decerebrati e l’altro, è il momento di sconfiggere il coronavirus. Certo. Lo faccia la scienza. A noi il compito di battere il virus della sfiducia. Il più pericoloso.

Leo  Nodari