Con la legge regionaleche certifica il Ristorante Tipico d’Abruzzo, si riconosce a questo segmento di attività un ruolo imprescindibile nella capacità di attrarre flussi turistici. E questo attraverso la narrazione delle tradizioni produttive e le innovazione culinarie, senza dimenticare il gusto del territorio. Questa è stata il coronamento di una difficile, e spesso contrastata,azione di svecchiamento della cultura turistica abruzzese, che pone alla base la necessità di rinnovare il modo con il quale si fa turismo in Abruzzo. Sotto questo aspetto, è stato lanciato un esempio anticipatore delle norme regionali: Prima Secca. Un esperimento culturale di grande innovazione, perfettamente in linea con le odierne direttive del turismo regionale che ha in se i temi della qualità territoriale attraverso l’unione delle filiere produttive, della grande ristorazione, della capacità di narrazione e del mondo della ricerca universitaria. Valerio Di Mattia , storico ristoratore albense, tra i fondatori dell’associazione Aria, appassionato enogastronomo impegnato nella valorizzazione delle filiere territoriali, nella riqualificazione della vetrina del Food e nello sviluppo di temi fondamentali per la promozione turistica, oggi presidente di Aria - l’associazione territoriale dei ristoratori d’Abruzzo - oggi presenta 6 nuovo talentuosi chef che, nel corso del 2020, collaboreranno alla realizzazione dei progetti messi in cantiere dall’associazione. Si immagina un progetto ove ogni voce differente, ogni stile, ogni talento, ogni singolo atto individuale venga a dare ulteriore ricchezza.ARiA, infatti, vuole rivelare al territorio nazionale ed internazionale la bellezza dell’Abruzzo, attraverso la capacità attrattiva di percorsi gastronomici ed emotivo-culinari. ARiA vuole raccontare la nostra terra attraverso una narrazione gastronomica portata avanti da nuovi cuochi e non, con la partecipazione di ristoratori e precursori del rapporto centrato sull’alta qualità della cucina e dell’accoglienza abruzzese. Questo nuovo sodalizio rappresenta un movimento di professionisti uniti e impegnati nel creare un nuovo linguaggio gastronomico territoriale. Lo spirito che unisce gli associati ARiA pone al centro del dibattito l’esperienza di gruppo e la capacità di interagire ed estendere l’attività di crescita alle diverse peculiarità del territorio attraverso la pratica dellacollaborazione. Perché le esperienze gastronomiche più significative degli ultimi anni hanno insegnato al mondo che territori vergini, scenari naturali incontaminati possono dare buoni frutti.Per questo gli associati ARiAsono sempre alla ricerca di sintonie coi produttori, col mondo della cultura e della ricerca. Tutto nasce nel gruppo di lavoro e tutto deve tornare ad esso per renderlo sempre più esteso e caratterizzato, per la nascita di una grande cucina di interesse internazionale. L’Abruzzo è un grande territorio/mondo costituito da infinite risorse naturali espresse in ambienti arcaici tanto importanti quanto differenziati. Bisogna cogliere proprio in questa forma di conservazione territoriale il prezioso valore che solo le regioni incontaminate possono imprimere nell’edificazione di un nuovoconcept culinario. La nuova generazione di cuochi presenti in ARiA è nata ed è tornata al territorio. Chi coraggiosamente è tornato per investire nel proprio territorio ha deciso di rimanere in questi luoghi meravigliosi , per narrare tale grandezza cogliendo la potenziale capacità di fascinazione che l’Abruzzo può esprimere al mondo. Attraverso un percorso ambizioso proprio questo aspetto naturalistico e nel contempo immutabile della nostra regione può divenire un solido punto di forza.Inoltre vi sarà a breve anche il nuovo appuntamento con Prima Secca 2020 , che ormai viene considerato un riferimento importante nella nostra regione.Subito dopo la stagione estiva grazie anche all’entusiasmo ed alle capacità progettuali dei nuovi associati partirà inoltre unaprogrammazione che non risparmierà sorprese. E’ proprio il caso di dire che c’è “Aria” nuova in cucina.
Leo Nodari