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aimieigenitoriBasciano 11 aprile 2020

Ciao Pa ciao Ma ,
è la prima volta che vi scrivo da quando ci avete lasciati. Sono stato tentato tante volte di farlo , ma ogni volta mi fermavo per non darvi preoccupazioni e non disturbare il vostro riposo e la vostra quiete .

Ma oggi mi sono deciso , rompendo gli indugi, per raccontarvi una brutta storia che stiamo vivendo su questa terra e per chiedervi aiuto come facevo quando eravate qui con noi e bastava parlarvi per essere rasserenato. Una pestilenza generata da un virus spietato e famelico che sta imperversando nel mondo intero e che nella nostra nazione ha falcidiato più di 18.000 vite umane.

Non preoccupatevi , noi per fortuna stiamo tutti bene . Ma siamo terrorizzati per come questo mostro, senza sembianze e senza forme visibili, si è insinuato nella nostra società serpeggiando tra la gente ed entrando nei nostri corpi per poi saltare da un essere umano all'altro con una voracità ed una avidità, ed aggiungerei con un odio ,che ci ha paralizzati tutti.

La nostra vita da tre mesi è mano a mano cambiata al punto tale che per debellare questo virus dobbiamo stare distanti gli uni dagli altri con mascherine e guanti e non possiamo uscire di casa se non per motivi urgenti e strettamente necessari.

Tanti posti di lavoro a rischio con tanti imprenditori e famiglie che hanno difficoltà .Spero che ricevano un aiuto importante dalle istituzioni ,che devono dare loro risposte immediate e la serenità e la sicurezza di poter ripartire quando avremo finalmente sconfitto questo subdolo male che sta sconquassando le nostre vite.

La nostra socialità relegata a saluti a distanza e ad una reclusione libera nelle nostre case. Pensa ,cara mamma , che il comune che ti ha dato i natali e che tanto amavi , Castiglione Messer Raimondo ,è sulla cronaca nazionale per il numeri dei contagiati e dei decessi.

Un piccolo e bellissimo paese in una splendida vallata segnato per sempre dal dolore, dalla sofferenza e da quel senso di impotenza che rende tutti ancor più vulnerabili, ma sicuramente più uniti.

Tanti ci hanno lasciato morendo in modo atroce , tra tante sofferenze e senza nessun familiare a fianco per l'ultimo bacio, l'ultima carezza, l'ultimo abbraccio e dopo la morte nessuna cerimonia ,nessun saluto .

Ed allora, mamma , ho ripensato a quando ci siamo salutati in quel freddo giorno di dicembre del 2015 e tenevo tra le mie mani il tuo viso accarezzandolo ed accompagnandoti dolcemente al momento del trapasso e mai avrei pensato che potesse essere un privilegio averlo potuto fare.

E a te papà che ho avuto la “fortuna” di assistere in tutta la malattia e sopratttutto nella fase finale quando nei tuoi occhi leggevo la paura e la consapevolezza che il momento stava arrivando e mi chiedevi con gli occhi, visto che non potevi più parlare , di starti vicino di tenerti la mano .Quante notti insieme ,insonni ma struggenti.

Ed invece quanti figli, quante mogli ,quanti genitori non hanno potuto alleviare la sofferenza dei propri cari e dare loro conforto e vicinanza in quei momenti .Per coloro che credono,.confessati e comunicati, e dopo aver ricevuto il sacramento dell'estrema unzione .Oggi a chi è colpito da questa sciagura non è concesso nulla ….. chi viene colpito da questo maledetto virus assassino viene ghermito e quasi inghiottito nelle corsie delle terapie intensive . E alla morte avvolti in un sacco di contenimento per essere cremati . Non è giusto è crudele. E so quanto dispiaccia anche a voi.

Per fortuna abbiamo il personale medico ed infiermeristico migliore al mondo che oltre alla professionalità che dimostra ogni giorno ha uno spessore umano incommensurabile e per quanto possibile, sopperisce alla mancanza dei familiari.Sono i nostri guerrieri dal cuore grande e nobile. Tanti di loro sono morti per noi.

A proposiro nella foga di raccontare quasi dimenticavo di dirvi come si chiama questo maledetto virus: COVID 19 (corona virus disease 19 sta per 2019) .

Ma anche voi ne avete viste tante durante la vostra esistenza e penso che avevate una tempra più forte .Mi ricordo che ci raccontavate dell'asiatica che colpì 30.000.000 di italiani e fece più di 30.000 morti(1957-1960) e due milioni nel mondo.

Ricordo che tu pà ci raccontavi l'angoscia e la paura che aveva attanagliato tutti. In quel periodo Carlo era piccolo ed io stavo per nascere.Voi vivevate ed insegnavate ad Amatrice lontani dalla vostra famiglia e dal vostro amato Basciano.I mezzi di comunicazione non erano quelli di oggi ,solo telefoni BCA nei PTP di legge.

Le notizie erano sempre un poco confuse e nebulose perché allora la televisione era agli albori e pochi ne usufruivano. Avevate però due armi che vi aiutarono a superare questo periodo buio :la solidarietà e la fede .Vi diedero la forza di trovare un equilibrio interno ed una forte speranza.

Ricordo invece, perchè ero cresciuto ,che l’influenza asiatica si manifestò ancora in maniera perentoria nel dicembre del ‘69 e per distinguerla dalla precedente, la chiamarono “spaziale”, in tema coi tempi della conquista della luna. In quell'epoca avevo 9 anni e Carlo 12.Colpì13 milioni di italiani e fece 5.000 morti ma dutò molto meno.

Ma voi eravate moralmente e psicologicamente gia temprati per le esperienze passate e la vivemmo con consapevolezza ma senza terrore. Mi ricordo bene che dopo quel periodo fu coniato il detto “Quando Mao starnutisce il mondo si ammala” ma non fu solo un raffreddore perché anche stavolta le vittime nel mondo furono circa un milione.

Sono passati esattamente 50 anni e la storia si ripete, allora ero un bambino ora ho 59 anni e una famiglia numerosa con 3 figlie sposate e 5 nipoti e siamo nuovamente lì, al punto di partenza, tornati “al via” come in un assurdo gioco dell’oca.

Ma sento ancora il bisogno di ricorrere a voi , di chiedere la vostra attenzione,per trovare conforto ed in me la forza da trasmettere ogni giorno alla mia famiglia e aperto a riceverla .Molte volte in queste situazioni si tende più a chiudersi ed è un errore devastante.

Trovare quel punto di snodo e di equilibrio che fa superare i momenti tristi e capire che anche queste sono prove che nella vita servono a migiorarci e ad apprezzare le cose che abbiamo.

Voi cari genitori non sapete a quale velocità oggi noi viviamo la vita, con quanta frenesia gestiamo il nostro tempo e quanto poco ne dedchiamo a riflettere sulle cose importanti e sulle nostre debolezze.

Non mi dilungo oltre , so che ovunque siate vegliate su di noi e sapere che ci siete per me, e per noi tutti, è importante. Vi saluto come quando, da giovani io e Carlo uscivamo di casa e sull'uscio ci raccomandavate sempre “ Siate prudenti........”.Lo saremo , promesso,.

Daniele Martegiani