E’ tornata al cielo. “Prego colui che può porre un definitivo limite al male”: ha voluto salutarmi con queste sue parole il giorno di Pasqua, pregando per la fine del contagio. Regalando un messaggio eloquente di se, proprio nel tempo in cui le forze fisiche gli venivano meno. Il Signorelo ha spogliato pian piano, in tre mesi, ma Igor è rimasto sempre una ‘roccia’, come Cristo lo ha voluto. La sua profonda umiltà, la sua generosità, il suo naturale impegno per gli altri, il suo forte desiderio di unità e amore con tutti i fratelli che soffrono, erano radicati in lui come la sua intima unione con Cristo. Una unione sullacroce chegli ha permesso di continuare a offrire se stesso anche dopo il malore il 31 gennaio. Una unione con Cristo che lo ha reso per sempre, fino all’ultimo unmissionario, un uomo che ha portato il Vangelo dappertutto. Un ragazzo che, fin dai primi giorni di impegno con i Papaboy e Focolarini a Giulianova e Notaresco, ha sentito il fuoco di portare avanti la parola del Signore. Gli piaceva ripetere “Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte aCristo! Restando sempre rivoluzionario e sempre così vicino alla tradizione cattolica, per la comunione nella fede e nella tradizione cristiana. Non sempre condividendo le posizioni di alcuni vescovi ultra tradizionalisti, ma sempre nello spirito dell’ubbidienza verso la Chiesa e verso nostro signoreGesù Cristo, e nella fiducia totale verso la sua madre, la Madonna santissima. Cosi ho pensato che, raccogliendo la proposta della Conferenza episcopale italianache affida l’intero Paese alla protezione della Madre di Dio, come segno di salvezza e di speranza, vorrei invitare tutti a pregare questa sera per don Ivan Di Diomede. Tutti i fedeli sono invitati, ognuno in privato, nelle proprie abitazioni, in silenzio, senza social, a scandire la preghiera del Rosario alle ore 21. Mentre il cardinal Bassetti sarà, con un momento di preghiera, nella basilica di Santa Maria del Fonte a Caravaggiodi Cremona.La scelta della data e del luogo è estremamente simbolica. Maggio è, infatti, il mese tradizionalmente dedicato alla Madonna, tempo scandito dalla preghiera del Rosario, dai pellegrinaggi ai santuari, dal bisogno di rivolgersi con preghiere speciali all’intercessione della Vergine. Iniziare questo mese con l’Atto di Affidamento a Maria, nella situazione attuale, acquista un significato molto particolare. Il luogo, Caravaggio, situato nella diocesi di Cremona e provincia di Bergamo, racchiude in sé la sofferenza e il dolore vissuti in una terra duramente provata dall'emergenza sanitaria. Alla Madonna la Chiesa affida i malati, gli operatori sanitari e i medici, le famiglie, i defunti.Il primo maggio, nella festa di San Giuseppe lavoratore, sposo di Maria Vergine, la Chiesa affida, in particolare, i lavoratori, consapevole delle preoccupazioni e dei timori con cui tanti guardano al futuro. Facciamolo tutti, ricordando don Igor che era solito ripetere "ha ragione il Papa: o si percorre la via dell'egoismo per cui ciascuno tenterà di accaparrare il più possibile per sopravvivere, o si arriverà alla via della condivisione che è quella poi che ci insegna il Vangelo,dove dividendo si moltiplica, dando si riceve, come dice San Francesco. Siamo a un crocevia - sottolinea -. Non imbocchiamo, come dice anche il Santo Padre, la strada falso dell'egoismo perchè ci porta poco lontano!".Facciamolo. Perché la comunità cristiana ha bisogno di riflettere su questi esempi, ha bisogno di accompagnare i suoi morti con la preghiera, soprattutto quelli che sono stati più generosi e hanno dato di più. Facciamolo per chi oggi teme per il proprio lavoro, affinché possa avere «la forza di non scoraggiarsi e di riprendere con maggiore entusiasmo la propria occupazione, una volta passata l’epidemia.
Leo Nodari