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lucapilottiSinceramente avrei preferito soprassedere e non rispondere alla fiera delle vacuità argomentative messe in campo dal centrodestra contro il Sindaco D’Alberto attraverso le dichiarazioni concentriche affidate ieri alla stampa dal Sottosegretario D'Annuntiis, e oggi dal Coordinamento dei Gruppi Consiliari di centrodestra, ma non posso purtroppo esimermi da ciò, perché occorre denunciarne invece i contenuti e toni utilizzati.

D'Annuntiis, e sulla sua scia Covelli, sono infastiditi dal fatto che il Sindaco di Teramo “parli", che ponga giuste recriminazioni e sollevi problematicità e criticità che rientrano, tutte, tra le sue prerogative di Primo cittadino e di Presidente dell'Anci Abruzzo.

D'Annuntiis e Covelli sono infastiditi dal fatto che il Sindaco di Teramo “parli" evidenziando - come peraltro ieri facevano numerosi quotidiani raccontando la giornata del 1° Maggio - la confusione che le ordinanze regionali, non in linea con le disposizioni nazionali, possono generare, con il rischio di rendere vani i sacrifici fatti dai cittadini nei due mesi appena trascorsi.

Il Sottosegretario e il coordinatore, infastiditi, fanno sfoggio di argomenti e toni da pettegoli di paese, che nulla hanno a che fare con il ruolo istituzionale del primo e quello “politico” del secondo; argomenti e toni che risulterebbero odiosi e poco nobili persino se pronunciati dal cittadino qualunque.

D'Annuntiis e Covelli hanno diffuso in rapida successione, e con malcelata finalità, due comunicati sguaiati in cui attaccano peraltro anche il PD, a cui ascrivono l’appartenenza del Primo Cittadino del tutto a sproposito; sparlano e gettano fango perché vogliono una cosa soltanto: che il Sindaco di Teramo stia zitto.  

Probabilmente però se c’è qualcuno che farebbe meglio a rimanere in silenzio, sono proprio i rappresentanti abruzzesi del centrodestra, il cui operato e i cui unici intenti sono sotto gli occhi di tutti, come nel caso del mancato pagamento della Cassa integrazione guadagni agli aventi diritto, ad esempio: omettere cinicamente l’adozione dei provvedimenti di competenza regionale, con l’intento di far ricadere sul Governo nazionale quelle che invece sono loro responsabilità, giocando sulle pelle delle persone, incuranti delle loro sofferenze, per utilizzare strumentalmente e politicamente il malcontento da essi stessi scientemente generato.

Ecco, a volte si offrirebbe una migliore impressione di sé smaltendo i fastidi. Questa volta si, in silenzio.

                                      Luca Pilotti

Capogruppo Partito Democratico al comune di Teramo