La scelta del governo italiano di consentire a tour operator, hotel, compagnie aeree o navali ( ma anche spettacoli o abbonamenti di calcio) di non rimborsare in denaro i viaggi annullati causa Covid-19, offrendo un voucher salva-vacanza valido per e fino al 2021, è contraria alle norme europee.
Il voucher salva-vacanza è il nuovo provvedimento adottato dal Governo italiano per aiutare le imprese ricettive a fronteggiare la situazione di emergenza connessa all’epidemia Covid-19, in vista della stagione estiva. In cosa consiste: l’articolo 88 del decreto legge 17 marzo 2020 n. 18, introduce il voucher, un titolo di credito che viene rilasciato a coloro che, dopo aver prenotato o acquistato un soggiorno, versando il relativo prezzo o una caparra, sono costretti a rinunciare per una delle ragioni oggettive indicate dalla legge, quali ad esempio i divieti imposti dalle autorità o l’annullamento di eventi ai quali avrebbero dovuto partecipare.Il buono è applicabile a tutti i contratti di soggiorno per i quali sia stato effettuato un pagamento o versata una caparra e a tutte le strutture ricettive italiane.La legge italiana stabiliva che fosse la struttura ricettiva, entro quindici giorni dalla comunicazione, a procede al rimborso del corrispettivo versato per il soggiorno ovvero all’emissione di un voucher di pari importo da utilizzare entro un anno dall’emissione. Per l’Europa non è così. E’ il turista che dovrà scegliere tra rimborso dell’intera somma o voucher vacanze. Se l'Italia non cambierà le regole introdotte per la prima volta con il decreto del 2 marzo 2020, Bruxelles aprirà una procedura d'infrazione a carico del Paese. La questione è statasollevata dalla Commissione europea in una lettera formale inviata stamane al governo a firma di Didier Reynders e Adina Valean, titolari della Giustizia e dei Trasporti.Ora l'esecutivo Conte ha due settimane di tempo, fino al 28 maggio, per prendere le misure adeguate, ovvero cambiando la legge e lasciando ai consumatori la possibilità di optare tra rimborso del viaggio cancellato e recupero dello stesso con un voucher.Per non subire una procedura di infrazione formale. L’Europa dunque afferma ciò che del resto già tutti i tribunali italiani hanno decretato, come anche il “Codice del turista” e la corte di cassazione : "I diritti dei viaggiatori vanno preservati".
La Commissione premette che le numerose cancellazioni di viaggi causate dal Covid "hanno portato a un insostenibile mancanza di liquidità ed entrate per il settore delle vacanza, dei trasporti e dei viaggi e comprendiamo il bisogno di sostenere l'industria". Tuttavia, sottolinea Bruxelles, l'Europa ha dato i mezzi alle autorità nazionali per sostenere l'industria del turismo in altro modo: "Siamo convinti - si legge nella lettera - che la Ue debba preservare i diritti dei turisti, dei viaggiatori e dei passeggeri. I nostri cittadini sono profondamente colpiti dalla crisi, molti hanno perso significative parte delle entrate e coloro che hanno scelto un viaggio prima della pandemia ora potrebbero preferire il rimborso per coprire altri pressanti bisogni".
Le regole adottate dal governo italiano a partire dal 2 marzo 2020 infatti sono contrarie ai diritti dei turisti e passeggeri garantiti dalla legge comunitaria e alla direttiva sui pacchetti turistici in quanto prevedono la possibilità dell’operatore di scegliere lui tra il voucher - ovvero la possibilità di recuperare il viaggio in futuro, a pandemia superata –o il rimborso in denaro come forma di protezione in caso di vacanza rovinata o cancellata. Ecco perché Bruxelles ricorda di avere approvato giusto la scorsa settimana una serie di direttive per salvare la stagione estiva e il turismo tra le quali si prevede espressamente che "turisti, passeggeri e i viaggiatori devono avere la scelta di optare tra voucher e rimborso". Tra l'altro, ricorda Bruxelles, i voucher per essere resi più attraenti devono essere coperti da una garanzia pubblica che garantisca il rimborso in caso di fallimento dell'operatore. Altra norma disattesa dall'Italia.