L'emergenza Covid-19 ha cominciato a manifestare duramente i propri effetti sulla pelle dei lavoratori, minando anche i loro diritti.
Di fatti, oltre agli inammissibili ritardi nella erogazione della cassa integrazione, che colpiscono le disponibilità economiche dei lavoratori, anche i diritti sindacali, come quelli di assemblea e di sciopero, sono stati ampiamente limitati.
In un'azienda teramana, la "Richetti Spa", si è addirittura andati oltre, sopprimendo anche le pause per - parole del titolare - "ridurre il rischio da contagio da Covid-19". Una vera e propria negazione di un diritto duramente conquistato con anni di lotta.
Alla logica del profitto e della produzione ad ogni costo viene sottomessa la garanzia dei diritti sindacali e alla salute, approfittando di questa crisi sanitaria senza precedenti.
Inoltre, alcuni imprenditori stanno utilizzando il Covid-19 per nascondere le proprie incapacità gestionali.
È il caso dell'ATR di Colonnella, dove la proprietà ha ancora una volta disatteso la promessa di pagare le mensilità arretrate ai 150 dipendenti, accusando la mancata pubblicazione del "Decreto rilancia Italia" per la insufficienza di fondi; decreto che non c'entra assolutamente nulla con i problemi dell'ATR.
Per questo motivo, i lavoratori hanno ripreso il presidio davanti ai cancelli dell'azienda, non avendo neanche i requisiti per accedere alla cassa integrazione in deroga prevista per l'emergenza Covid-19.
Come "Centro Politico Comunista Santacroce" e "Sportello Sociale Usb", non restiamo indifferenti davanti alla lesione di diritti fondamentali ed esprimiamo la nostra solidarietà ai lavoratori della Richetti Spa e dell'ATR in sciopero.