• CANTORO
×

Avviso

Non ci sono cétégorie

Rifugiofranchetti

Arrivano gli alpini, quelli del 9° Reggimento, per sanificare il Rifugio Franchetti ( 2.433 mt) e per ripristinare il sentiero che da Prati di Tivo porta ad uno dei luoghi più belli del Gran Sasso, sotto la parete maestosa del Corno Grande . Un accordo con il Parco del Gran Sasso Laga  del presidente Tommaso Navarra che nei prossimi giorni vedrà gli alpini di stanza all'Aquila con i loro assetti altamente specializzati, le squadre soccorso alpino militare, impegnati in un'importantissima attività di ripristino delle condizioni di sicurezza di sentieri e vie ferrate all'interno del parco Nazionale d'Abruzzo a favore di tutta la comunità montana. Si salda ancora una volta il fortissimo legame tra gli uomini della montagna abruzzese e l'emblema militare che fu nella Julia in Russia con il suo pluridecorato Battaglione L'Aquila, stavolta per mettersi al servizio della Fase 2, quella del rilancio turistico delle aree interne. Prati di Tivo sta per lanciare una offerta di sentieri per famiglie e a breve inizieranno i lavori per l'apertura del campeggio, uno tra i più alti d'Italia. Il rifugio Carlo Franchetti è il rifugio di montagna più alto tra quelli situati sul Gran Sasso d'Italia, posto a 2.433 metri s.l.m, sul versante teramano del massiccio, nel territorio del comune di Pietracamela, sopra la località di Prati di Tivo, incuneato tra il Corno Grande e il Corno Piccolo, nella valle glaciale nota come Vallone delle Cornacchie. . Situato su uno sperone roccioso, realizzato interamente in pietra calcarea e rivestito in legno, fu costruito verso la fine degli anni cinquanta dalla sezione romana del Club Alpino Italiano e inaugurato nel 1960 e intitolato al barone Carlo Franchettialpinista e speleologo, scopritore nel 1926 delle Grotte di Pastena. Nei pressi del rifugio in una dolina rocciosa è presente il glacio nevato del Franchetti, vecchia appendice del Ghiacciaio del Calderone quando nelle passate epoche geologiche questo scendeva lungo il vallone delle Cornacchie fino al Rifugio San Nicola, e nei dintorni altri piccoli nevai, mentre in circa 40 minuti di sentiero si può raggiungere il Calderone stesso.Gli alpini in collaborazioni con tecnici del parco, ripristineranno parte del sentiero che da cima alta conduce al Franchetti. Le parti del sentiero più esposte verranno rese più agibili e poste in completa sicurezza con un intervento faticoso e complesso che, una volta concluso, garantirà a tutti, anche i meno esperti, di godere di tutte le bellezze della nostra montagna. Grande la soddisfazione di vertici del Parco. Il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, primo in Italia, ha chiesto aiuto ai reparti altamente specializzati del nostro esercito per una ripartenza in sicurezza post covid 19.  Siamo grati all'esercito italiano che, ancora una volta, dimostra piena sensibilità e professionalità assoluta, in favore del nostro territorio. Le squadre del soccorso alpino militare, sono state preziose nelle recenti emergenze del sisma 2016 e della neve 2017. Oggi i sentieri più belli del nostro territorio, con questa sinergia unica in Italia, troveranno nuova vita e torneranno ad essere un importante veicolo di conoscenza e promozione del nostro Parco

Leo Nodari