Puntuali arrivano con l’inizio dell’estate. Disagi e lunghe file. La situazione sulla A14 teramana è tornata bollente e non solo sotto il profilo meteorologico. Se la situazione nel periodo di lockdown si era tranquillizzata, lo scenario è tornato caotico nelle ultime settimane, con i vari lavori in corso che generano sistematicamente code chilometriche.Solo un popolo di coglioni può permettere una cosa così. Ammettiamolo siamo dei vili, tutta chiacchiera e distintivo. Quando in un Paese occorrono 6 ore per fare 100 km, questo è un paese finito. Viva Maria e viva la Durso. Solo questo ci meritiamo. Va bene i politici senzappall’ che abbiamo votato. Va bene il presidente che annuncia’ “mo ci penso io, facciamo l’autostrada sul mare da Martinsicuro a Silvi, a fine anno sarà pronta”. Va bene che chi vive di turismo può sempre sperare in un nuovo terremoto per fare un po’ di soldi e fregarsi un po’ di soldi allo Stato. Va bene i Benetton che dopo il ponte Morandi qualsiasi offesa è cosa da poco, e così in un eterno conflitto con il governo che giustamente vuole mandarli a fanculo usa l’Abruzzo come arma di pressione. Va bene un gip che ignora il male che fa ad un intero territorio, mentre da loro festeggiano con la pizza con la ricotta, le scarole e il granone di Avellino. E’ estate echissenefutt’ ,se stess a la cas’, la genta. Va bene tutto perché i coglioni siamo noi. Incapaci di una risposta di popolo. Le problematiche che riguardano la viabiltà sull’A14 non riguardano solo i comuni costieri, quelli su cui l’asse viario insiste. I riflessi dei rallentamenti e delle difficoltà toccano tutti e influenzano il turismo, le attività imprenditoriali, il commercio e tutto l’indotto dell’intera zona Abruzzo. Incapaci di una risposta di dignità. Tu Benetton vuoi chiudereun pezzo di Autostrada ? Bene. Te la chiudo io, a tempo indeterminato, questa autostrada A14, ti interrompo la dorsale adriatica, ti chiudo il Paese. Poi vediamo se li sostituisci sti cazzo di guardrail. Che sembra che debbano rifare il traforo del Gran Sasso. Quando un popolo paga (caro) una autostrada che ti annuncia una media oraria di 17km/h, questo popolo è finito, occorre parlare di massa informe respirante, massa demente incapace di potere e volere, incapace di ogni forma di espressione. Quando ogni giorno di stuprano il lato B e tu non reagisci, o ti piace, e ci può stare, oppure sei morto. Un popolo morto. Non mi interessa nulla se si configura il reato di sequestro di persona, oppure interruzione di pubblico servizio. Se per andare da Teramo a Pescara la radio ti consiglia di passare da L’Aquila/Avezzano, e non c’è stato un attentato ne un terremoto, solo che occorre sostituire un guardrail, come si fa a parlare di turismo, sviluppo, civiltà ? Quando più di 100 mila cittadini vengono sequestrati,privati dei diritti, privati di una giornata con la famiglia, dai parenti, al cinema, al centro commerciale non bastano più le lettere e i balletti dei nostri politici incapaci e senza palle. Quando un Ministro dopo due mesi dice “studierò il problema“. Quando un agente della polizia stradale dice “non ho mai visto una situazione del genere in 20 anni di lavoro” io penso ad un sequestro di persona più che interruzione di servizio. Sequestrati. Non so, in quale altro modo vogliamo definire chi viene bloccato per ore, in auto , contro la propria volontà. E parliamo di 100 milapersone ghigliottinate. Come si può parlare di servizio se, tra la stazione A14 di Pineto e Pescara (15 km) gli automobilisti impiegano più di 2 ore ???. Come si può parlare di “servizio” se questo avviene da mesi. Di che parliamo se nessuno da la risposta essenziale: fino a quando? Oramai il rischio di paralisi sulla dorsale adriatica è conclamato. File chilometriche, decine di migliaia di persone bloccati in auto, clacson impazziti, famiglie private del diritto al riposo, alla tranquillità, esasperate senza informazioni sulle strade abruzzesi. Giornate ricordate come un vero e proprio incubo. Ogni venerdi, sabato e domenica, oramai è così: un massacro per chi si riversa sulla A14, un incubo per il fiume di auto, costrette, dopo il sequestro dei viadotti, a transitare a passo d’uomo su una sola corsia. A questo punto, per logica conseguenza, lunghe code – nulla di più pericoloso - si sono create e continueranno a crearsi anche sulla statale, dove, oltre al solito traffico, sono finiti e finiranno i mezzi che fuggono dalla A14. Ma il traffico di questi giorni potrebbe essere solo un assaggio di quello che accadrà se non si troverà il modo di risolvere il problema. Ma perché risolverlo, il pedaggio è garantito.