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autostrada«Prima le calamità naturali, poi gli aumenti dei pedaggi autostradali, oggi le code per i lavori e i viadotti sequestrati. Gli automobilisti e i portatori di interesse legati al mondo dei trasporti, ma anche del turismo non possono sopportare oltre». A prendere posizione sulla scia dei disagi e delle polemiche sorte in questi giorni dopo il caos code in autostrada nel tratto che da Porto sant’Elpidio va a Pescara nord , è il presidente dell’Aci Abruzzo, nonché Aci di Teramo, Carmine Cellinese che in una nota commenta: «Come principale sindacato degli automobilisti abruzzesi, non possiamo non stigmatizzare una situazione di stalle che si sta ripercuotendo non solo sugli automobilisti, ma sull’intero tessuto economico abruzzese oltre che sul comparto turisticoSiamo di fronte a un caos ingestibile dovuto alla sovrapposizione di problemi che si protraggono da tempo senza che nessuno, a partire dalla politica, fino al sistema della giustizia, si sia fatto carico di discutere e di tessere una concertazione per arrivare a dei risultati. Se questo lavoro di tessitura non viene fatto dalle istituzioni è ora che facciano fronte comune le categorie dei soggetti colpiti. Parlo quindi degli automobilisti che mi onoro di rappresentare, degli autotrasportatori, degli operatori turistici, del mondo produttivo colpito duramente dai ritardi. E’ ora che si faccia tutti insieme massa critica per trovare soluzioni con il ministero e alleggerire i flussi di traffico sull’A14».

« E’ per questo che dalla prossima settimana – conclude Cellinese – mi riserverò di scrivere alle associazioni e alle categorie toccate dal problema per elaborare strategie comuni e avviare un percorso di pungolo, se non di protesta contro il problema del trasporto in Abruzzo che ormai sta divenendo una questione incancrenita insieme a quella dell’obsolescenza strutturale e della carenza di manutenzioni. Non possiamo essere lasciati soli a fare campagne di sensibilizzazione sulla responsabilità al volante e sulla sicurezza se poi ai massimi livelli istituzionali pendono situazioni finite nel dimenticatoio a scapito di una economia già duramente colpita. I computi ragionieristici e il rimpallo di responsabilità su servizi fondamentali per lo sviluppo non sono ammissibili se si vuole sperare in una ripresa dquesti territori già provati da una viabilità compromessa, oltre che da terremoti e da una crisi pandemica. Dalla prossima settimana aprirò tavoli di confronto con l’associazionismo e ci muoveremo insieme su tavoli del Governo per esigere tempi e risposte non più rinviabili. Del resto la funzione dell’Aci non è solo quella della riscossione del bollo o delle pratiche auto, ma è un quella di garantire al meglio un sistema di servizi che mettiamo a disposizione di individui che hanno necessità di trasportare merci, persone o svolgere dei servizi, e che l’Aci ha il dovere di tutelare e salvaguardare anche attraverso azioni di mobilitazione necessarie come quella che vogliamo mettere in campo».