Peste, fame, povertà. Sotto un caldo asfissiante, il clima è arroventato nel gigante del Sudamerica che supera idue milioni di contagi (2.397.849) e le 90 mila vittime (93.314) per il Covid 19. Ma i dati sono certamente sottostimati. Forse sono il doppio, in quanto la massima economia dell'America Latina è stata molto lenta a reagire, perchè il presidente JairBolsonaro ha sempre manifestato la propria opposizione alle misure di lockdown. Così il Brasile delle sterminate favelas, della infinita Amazzonia, del sistema sanitario inadeguato è diventato il secondo Paese con più contagi al mondo dopo gli Usa. Il turismo è fermo, i cordoni di polizia armata sparano su chi cerca di uscire, hanno provocato la perdita di oltre 40 milioni di posti di lavoro, 10 milioni i lavoratori informali che si sono ritrovati da un giorno all’altro senza nulla. Il governo ha stanziato un aiuto emergenziale una tantum di 600 reais (100 euro) per chi non ha uno stipendio fisso. In un mese hanno fatto domanda 90 milioni di persone, più del 60% della popolazione attiva, poco più della metà lo ha ricevuto. Basta per comprare riso, fagioli per qualche settimana, ma nulla di più. La crisi economica che accompagna la pandemia assume i contorni dell’ecatombe. Tutto ciò mentre si moltiplicano le fosse comuni in tutto il Paese. Le ultime strazianti immagini mostrano una fila dopo l'altra di tombe scoperte pronte a seppellire le vittime dai Covid-19 nel cimitero di Formosa alla periferia di San Paolo, la città più colpita del Brasile. Che sta perdendo la battaglia contro il virus. Che non riesce a gestire la pandemia. A denunciare questa situazione sono i missionari e i preti di strada, che denunciano un aumento brutale dei contagi nei pochi centri per d’assistenza ancora aperti. Il peggio, purtroppo, deve ancora venire.
Nonostante i divieti imposti dai militari alla lotta contro il coronavirus partecipa anche la nave-ospedale “Papa Francesco” che, da circa un anno, ha trasformato quella vocazione della Chiesa a essere ospedale da campo, a essere ospedale sull'acqua, portando aiuti medico-sanitari alle popolazioni del Rio delle Amazzoni e della foresta amazzonica, per un totale di 900 mila abitanti.
Fra’ Joel Sousa, è il capitano dell’imbarcazione che ha già fatto miracoli, portando salute e speranza nella vita dei popoli fluviali. Una nave che, nonostante i divieti imposti dai militari che hanno reso ogni spostamento difficile, in questo tempo di emergenza sanitaria non poteva esimersi dalla lotta contro il Covid. Si è quindi riorganizzata appositamente per combattere la pandemia, insieme a professionisti della sanità e ad assistenza medica specifica. L’equipaggio a bordo contribuisce anche alla sensibilizzazione della popolazione locale, oltre che alle cure ambulatoriali al primo stadio. Si sta occupando principalmente dei sintomi influenzali e dei casi lievi di Covid – 19, e della distribuzione di medicine e alimenti base.
La nave ospedaleche percorre il Rio delle Amazzoni nasce da un’idea e dal finanziamento del Papa, ed è un’iniziativa unica del suo genere. Un progetto che ha avuto una lunga gestazione. A coordinare gli aiuti è Francisco Belotti, coordinatore della Fraternità Francesco d’Assisi nella Provvidenza di Dio, coordinatore dell’iniziativa, che ha avuto un ispiratore “speciale”: “In occasione della Giornata mondiale della gioventù a Rio de Janeiro, dove la Fraternità ha un ospedale. Papa Francesco, in visita a quella struttura sanitaria, voleva una struttura che operasse anche nel territorio amazzonico. La fraternità francescana e l'associazione dei laici, dapprima, si fecero quindi carico di riaprire i due ospedali locali di Juruti e Óbidos. Ben presto percepì che la popolazione che vive sulle rive del fiume aveva notevoli difficoltà per raggiungere gli ospedali e allora capì che l’unico modo era far sì che l’ospedale andasse da loro, come la Chiesa, che il Papa vuole che vada incontro alle persone.Se la Chiesa è chiamata a essere un ‘ospedale da campo’, accogliendo tutti, senza distinzioni o condizioni va detto che, con questa iniziativa, la Chiesa si presenta anche come un ‘ospedale sull'acqua’. E sono state proprio queste parole a essere utilizzate dal Papa in una lettera che inviò agli organizzatori per benedire il progetto della nave ospedale alla sua partenza: Come Gesù, che è apparso camminando sulle acque, ha calmato la tempesta e rafforzato la fede dei discepoli, questa barca porterà conforto spirituale e serenità alle preoccupazioni di uomini e donne bisognosi, abbandonati al loro destino.
Leo Nodari