Cerimonia nuziale del tutto ‘sui generis’. Parroco in veste di sindaco con fascia tricolore ha sposato in Municipio due donne. Una delle quali, stando ad indiscrezioni raccolte dal nostro sito, sarebbe abruzzese, originaria della provincia di Chieti ma da cinque anni residente a Roma. I fatti si sono svolti nei giorni scorsi, , a Sant’Oreste, comune della provincia di Roma con poco più di 3.600 anime. Pochi giorni prima della celebrazione, il parroco di San Lorenzo Martire, è andato dalla prima cittadina per chiedere di potere unire in matrimonio in Comune le due donne.Il sindaco Valentina Pini, primo cittadino di Sant’Oreste dal giugno 2016 eletta con una lista civica, ha spiegato all’Adnkronos come sono andate le cose: "Il parroco mi ha chiesto di potere avere la delega per sposare le due donne perché è prerogativa del sindaco concederla e, nella volontà di non ledere i diritti di nessuno, gliela ho data". Dopo la cerimonia il parroco si è dimesso. Il vescovo di Civita Castellana, monsignor Romano Rossi, ha fatto sapere poco dopo la circolazione della notizia che Moscatelli si è dimesso: “Il parroco don Emanuele Moscatelli si è dimesso spontaneamente da parroco di Sant’Oreste e il vescovo Romano Rossi assicura che da domenica prossima avranno un nuovo parroco. Don Emanuele andrà a fare un ritiro spirituale di riflessione e verifica”. Il Gay Center, attraverso Fabrizio Marrazzo, chiede al vescovo clemenza, avendo il sacerdote celebrato non in chiesa ma come libero cittadino. "Il parroco - spiega il vescovo Rossi - è un libero cittadino ma c’è un canone che impedisce ai sacerdoti di officiare cerimonie civili a prescindere da chi si sposa. Ma si dialoga nella Chiesa e così ho fatto con don Emanuele". Dopo il periodo di riflessione, spiega ancora il vescovo, "non potrà fare il parroco a sant’Oreste ma una volta chiarite certe cose potrà fare tutto, quando sarà il momento". Un matrimonio civile celebrato "in nome dell’amicizia serena, non erano sconosciute al parroco queste donne. Sono battezzate", spiega monsignor Romano Rossi.