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Nel corso di una conferenza stampa tenuta stamane a Teramo il Direttivo di AreaBlu ha presentato una proposta che punta a dare un contributo economico alle aziende che producono latte in Abruzzo al fine di garantire un giusto guadagno economico a chi opera in questo importante settore che permetta di mantenere il comparto in piedi e di non far perdere decine e decine di posti di lavoro.

Infatti il settore agroalimentare è uno dei più trainanti all’interno dell’economia abruzzese impiegando, tra operatori diretti ed indotto, migliaia di persone con un notevole impatto economico sul prodotto interno lordo regionale. In tale segmento produttivo la produzione del latte e di tutti i prodotti caseari derivanti dalla propria lavorazione rappresenta, per l’appunto diversi punti del Pil interno e pertanto è una vera e propria colonna portante nell’economia abruzzese. Purtroppo, durante la recente pandemia, il settore ha dovuto far fronte ad una sensibile contrazione nella produzione a cui ha fatto seguito anche un calo dei prezzi del latte fino a 2 centesimi al litro.

L’ARA (Associazione Allevatori della Regione Abruzzo) ha da tempo sollevato il problema lanciando un grido d’allarme a tutte le istituzioni prima che la situazione precipiti. AreaBlu, confrontatosi con alcuni allevatori ed esponenti del settore, si è fatto carico di questa esigenza e ha sentito la necessità di sottoporre alle autorità regionali questo problema con l’obiettivo di dare risposte ad un comparto tanto importante quanto in sofferenza.

Per rendere sostenibile questa importante filiera è necessario che il prezzo del latte non scenda sotto la soglia dei 40/45 centesimi al litro. Per questo è necessario che il cosiddetto differenziale economico tra questa cifra e l’attuale prezzo del latte, che è intorno ai 36 centesimi, sia coperto da risorse pubbliche con un duplice obiettivo:

• Garantire la sopravvivenza di un comparto fondamentale dell’economia regionale, sempre più aggredito dagli attacchi speculativi delle varie filiere commerciali che portano il prodotto sui banconi della vendita al dettaglio e che speculano appunto sullo “spread”, che si crea tra il prezzo pagato per il bene alla produzione ed il prodotto finito e commerciabile al dettaglio, spesso soggetto ad aumenti che gravano soprattutto sul consumatore;

• Tutelare il prodotto autoctono dalla concorrenza sleale proveniente soprattutto dai vari paesi che fanno arrivare il prodotto in Italia, ad un prezzo molto basso, di dubbia qualità in favore di quella abruzzese di migliore qualità e sicuramente controllato, quindi la tutela del prodotto abruzzese si fa anche con aiuti economici, che consentono di mantenere il prezzo sul mercato e favorirne il consumo in maniera adeguata

Il Direttivo di AreaBlu, grazie anche al supporto del Vice-Presidente Vicario del Consiglio Regionale d’Abruzzo, Roberto Santangelo, ha deciso di portare la sua proposta all’attenzione del Consiglio Regionale dell’Abruzzo con l’obiettivo di dare una risposta concreta, ma soprattutto concreta, alle aziende ed agli allevatori abruzzesi che operano in questo strategico settore