Alla luce degli ultimi avvenimenti, delle ultime interviste e degli autoincensamenti da parte del Comune, ci sentiamo in dovere di porre alcune domande, di fare alcune riflessioni e di ricordare alcune cose.
Il Covid ha portato ancor di più sotto i riflettori, per chi non le conoscesse, le problematiche delle scuole: strutture vecchie con spazi non idonei, classi numerose e zero ricostruzione dal 2009.
Al di là dello stanziamento fatto dallo stato di oltre un miliardo per l'edilizia leggera, del lavoro incessante di Dirigenti ed rspp, al di là della differenza evidente tra la Provincia che lavora da giugno per la riapertura e parla con onestà delle problematiche esistenti ed ancora cerca soluzioni, vediamo che dal Comune, che ha iniziato i lavori due giorni fa e che si autoincensa ergendosi ad esempio per l'intera provincia teramana, arriva la notizia che va tutto bene, che tutto è sotto controllo, ma che qualora sorgessero problemi si ha già un piano B, e noi leggendo abbiamo sperato nel tanto declamato cambiamento: "riaprire le scuole chiuse", fine di ogni nostra speranza riposta.
Ci domandiamo se sia "normale " pensare ad una soluzione che non farebbe che addizionare ad un problema momentaneo, come quello del distanziamento sociale dovuto al covid, uno esistente da sempre, quello della NON sicurezza degli edifici scolastici. Per noi non lo è. Per noi il piano B è ASSURDO. Se le scuole a loro tempo furono chiuse a causa della poca sicurezza è assurdo anche pensarlo, se chiuse per altri motivi, richiediamo sin da ora quali siano stati i motivi di suddette chiusure, quali siano le scuole e che si facciano immediatamente verifiche di vulnerabilità e controlli prima di prendere anche solo in considerazione l'ipotesi di spostarci degli alunni.
Vogliamo ricordare gli indici di vulnerabilità sismica delle scuole del Comune di Teramo? Vogliamo SOTTOLINEARE, che il CNR stesso aveva stilato una serie di indicazioni, quali la demolizione e la ricostruzione della scuola San Berardo e De Jacobis, o di interventi di recupero e adeguamento sismico per la Serroni e per la Sarti, per cui dal comune non è ancora uscito un bando, un progetto, un'ipotesi?
In compenso ci si batte per il miglioramento (non adeguamento) di una scuola in centro, la Savini. Scuola che non potrà avere nemmeno in futuro la scala antincendio esterna. Lavori per un totale di 4 milioni e rotti e 4 anni di lavoro. Non sarebbe meglio lavorare ad un progetto innovativo per un polo scolastico e per una viabilità intelligente con punti raccolta studenti e percorsi idonei che non blocchino il traffico?
Non sarebbe forse l'ora di proietttare Teramo nel tempo, con una pianificazione che vada oltre il presente e che renda le scuole dei punti aggregativi, sicuri, innovativi?
Ricordo che era quello il fine, anni fa, prima di stare seduti dove si deve decidere e si sceglie invece di non decidere, addosando colpe , di volta in volta, al passato, al governo , alla regione o al fato avverso.
Vogliamo ricordare che il cambiamento che doveva passare dalla nuova "programmazione" presentato mesi fa, altro non era se non un copia incolla dei vecchi, vecchissimi fogli, in cui, appunto, non veniva nemmeno riportato quanto indicato dal CNR?
Riportare le scuole in centro è una priorità, aprire le scuole è una priorità, ma lo è ancor di più risolvere i problemi inerenti alla ricostruzione, a quel problema che viene esplicitamente reso noto dai dirigenti stessi del comune "non abbiamo chi progetta", dal 2016 e dal 2016 ad oggi ancora non avete trovato una soluzione?
Prima del Covid, ad una riunione in Comune, abbiamo esplicitamente richiesto che si facesse un bando per la progettazione esterna, ma anche con i mesi di fermo a cui siamo stati soggetti, di questo bando non abbiamo notizia. Di progetti non abbiamo notizia.
Di programmazione VERA, non copia incolla, ma che tenga conto degli LC3, degli indici di vulnerabilita sismica esistenti, non abbiamo notizia.
Il Covid è la luce del riflettore sopra i problemi esistenti da sempre, l'evidenziatore che sottolinea il nulla di fatto per le scuole, il mancato cambiamento, la delusione cocente di chi, per coerenza col passato, le piazze, il dissenso e le manifestazioni, un pochino ci aveva creduto.
Esempio per gli altri lo si diventa essendo onesti sulle problematiche, ammettendo gli errori e portando soluzioni reali, programmando, progettando (o creando il bando per le progettazioni esterne) e aprendo, FINALMENTE i cantieri.
Basta fare chiacchiere o interviste in cui vi autocelebrate, è ora di fare, non di parlare. Da chi ha fatto delle scuole e della ricostruzione uno stendardo per le elezioni, ci si aspettava ben altro, il tanto atteso cambiamento non va nella direzione sperata.
Leda Ragas
Presidente Scuole Sicure Teramo