Non è crisi economica. E’ la fine di un’epoca. Silenziosamente, sommessamente, quasi sottovoce, il commercio teramano sta cambiando per sempre. Con la scomparsa di molte insegne storiche della città. Chiude Vallonchini, stanno per chiudere “La Nuvoletta” e “Dominga”, hanno già chiamato l’ultimo giro “Medori” e “Dino Regalcasa”, presto abbasserà per sempre le serrande anche “Wall Street”. E’ un cambio epocale, ma sarà vero cambio? Troppo spesso, negli ultimi anni, abbiamo assistito a chiusure diventate definitive, tanto che basta farsi una passeggiata in centro per contare le vetrine vuote. Colpa della crisi, certo, colpa dell’e-commerce senza dubbio, ma anche colpa di una perduta attrattivi che la città deve recuperare. Il commercio vive di movimento, portare gente in città significa garantire la sopravvivenza del commercio, certo… ovviamente anche i commercianti devono fare la loro, con un’offerta che sia concorrenziale nel prodotto e nel prezzo. La sfida è questa. altrimenti queste insegne storiche che si spengono saranno anche il ricordo di una città che non c’è più.