Gentili Commercianti e gentili Cittadini teramani,
come ormai è noto la condizione del tessuto commerciale cittadino è sfibrata da lunghi anni di crisi ai quali, purtroppo, la politica non ha saputo contrapporre misure che riuscissero a contrastare il declino. L’impressione è che le Istituzioni non riescano a percepire la gravità della situazione, finendo solo per offrire occasioni di svago e divertimento, senza però mettere in campo azioni strutturali di miglioramento della vivibilità cittadina, queste sì in grado di generare nuova residenzialità, nuovi ingressi e permanenze nel centro storico che ripopolino la città e diano nuova linfa anche alla rete commerciale, la quale – in pochi se ne rendono conto – è l’anima stessa di Teramo, se è vero come è vero che le saracinesche abbassate rappresentano un vulnus non solo per l’economia, ma anche per la società. Solo per limitare lo sguardo all’autunno in corso, occorre considerare che hanno chiuso o stanno per chiudere esercizi storici che hanno accompagnato generazioni, quali ad esempio Vallonchini, La Nuvoletta, Wall Street, Regalcasa, Dominga, Medori abbigliamento. Un bollettino di guerra destinato ad aggravarsi con la presumibile realizzazione del nuovo ospedale a Piano D’Accio e con l’apertura del nuovo centro commerciale di Globo e Gabrielli nel quartiere Gammarana. Progetti su cui il Sindaco e la Giunta tacciono pubblicamente, ma che stanno portando avanti con solerzia.
In questa prima metà della Consiliatura comunale, l’Amministrazione si è limitata ad organizzare dei cartelloni di eventi invernali ed estivi, privi del carattere della permanenza e della ciclicità, i quali si rivelano molto costosi ma poco efficaci. Il Comune in ciò è stato supportato anche dalla Camera di Commercio, dalla Fondazione Tercas, dalla Provincia e dalle altre Istituzioni, con il risultato di aver messo in campo ingenti risorse economiche che hanno portato un minimo giovamento al solo settore food & beverage, senza però sostenere tutti gli altri settori commerciali.
È appena il caso di elencare alcune criticità strutturali da attenzionare con priorità assoluta:
1) Redazione e approvazione di un piano dei parcheggi che consenta la massima accessibilità e appetibilità del Centro storico, valorizzando le zone dei parcheggi San Gabriele, San Francesco, Piazza Dante, Circonvallazione Spalato, Madonna delle Grazie/Campo Boario, migliorando i percorsi di ingresso e di uscita (vedi zona di Porta Melatina) e riattivando i bus navetta elettrici dai parcheggi al centro e ritorno.
2) Decoro insufficiente: occorre curare gli arredi, mantenere e rendere omogenee le pavimentazioni e l’illuminazione pubblica, garantendo uno standard di pulizia molto maggiore in tutti i quartieri e attivando gli strumenti di deterrenza per coloro che insudiciano e non gestiscono civilmente i propri animali da compagnia.
3) Igiene urbana penalizzante: il nuovo regolamento di igiene urbana aggrava gli adempimenti e i costi a carico delle utenze private e commerciali per quanto concerne la pulizia, il lavaggio e la disinfezione dei contenitori della raccolta differenziata, specie quelli di grandi dimensioni; inoltre occorre un piano dettagliato delle isole ecologiche e una razionalizzazione complessiva del servizio.
4) Identità visiva del Centro storico: dopo decenni di distruzioni e di incuria del patrimonio storico e architettonico della città, occorre creare un’identità visiva del Centro storico attraverso un piano pluriennale complessivo della pavimentazione che escluda totalmente la presenza dell’asfalto e che sia coerente in tutti i quattro quartieri centrali, valorizzando al contempo le 34 vie di accesso al centro con apposita segnaletica e una illuminazione a led dedicata che identifichi immediatamente il cuore della città.
5) Valorizzazione del patrimonio archeologico: occorre acquisire consapevolezza della lungimiranza del progetto di “Parco Archeologico Urbano” avanzato dal compianto avvocato Walter Mazzitti, studiandone le positive implicazioni in termini di attrattività e di marketing territoriale.
6) Recuperare le aree abbandonate: occorre evitare che la città perseveri nel lasciare al proprio interno aree inutilizzate e preda dell’incuria, quali soprattutto i giardini del complesso ex Regina Margherita (già chiesti e concessi in comodato dall’Ente proprietario al Comune di Teramo, ma negligentemente ancora mai aperti al pubblico) e il cortile dell’ex carcere di Sant’Agostino (anch’esso già informalmente concesso in comodato dal Ministero, ma negligentemente ancora non destinatario di un progetto di valorizzazione).
Le tematiche succintamente enucleate darebbero nuova linfa e maggior lustro alla città, nonché respiro vero al tessuto commerciale, tramite investimenti minimi e l’utilizzo del buon senso, come ad esempio sarebbe plausibile se solo si incanalassero i finanziamenti per gli eventi e gli spettacoli che l’emergenza Codiv non ha consentito di realizzare, verso i progetti permanenti e infrastrutturali sopra accennati.
Ringraziando anticipatamente per l’attenzione, auspico la più ampia coesione dei commercianti teramani e della cittadinanza tutta nella direzione dello sviluppo, della programmazione e dell’attenzione prioritaria ai problemi strutturali che vanno risolti con determinazione e sollecitudine, creando opportunità concrete di lavoro soprattutto per i giovani.
Teramo, 1 ottobre 2020
Il Consigliere Comunale di ITALIA VIVA
Osvaldo DI TEODORO