Gentile redazione,
Vorrei portare alla Vostra attenzione una condotta che, a mio avviso, è alquanto discutibile da parte di un negozio di articoli per bambini sito in Bellante.
Premetto che la legge italiana vieta vieta l’ingresso di animali domestici solo nei locali dove si preparano, manipolano, trattano e si conservano gli alimenti (come le cucine) e non credo che il suddetto esercizio, catena che come dice lo slogan distribuisce ‘’seggiolini auto, passeggini, giocattoli per bambini e neonati, culle, abbigliamento neonato come tutine per neonato e tantissimi altri..’’ possa essere incluso in quegli esercizi che “MANIPOLANO” ‘ IL CIBO.
La Direzione dell’esercizio commerciale ha adottato la politica di far entrare i cani, come da avviso posto all’entrata, SOLO in braccio ai padroni o all’interno di un carrello, un carrello che dalla stessa direzione NON è fornito.
Sovente accade che i padroni dei cani non abbiano, a causa anche della dimensione del cane, la possibilità di prenderlo in braccio e/o che non abbiano con loro un ‘carrello’.
La direzione dell’ esercizio a questo punto invita gli utenti :
- o a ‘’ prelevare’’ il carrello nel vicino supermercato, cosa improponibile in quanto lontana dal ‘’ rispetto ‘’ della proprietà privata;
- o a lasciare il cane all’esterno, dove peraltro non c’è una ‘’zona ‘’ adibita allo scopo.
E’ evidente che l’unica alternativa è quella di lasciare il cane in auto e fare acquisti se si è normodotati, se poi si dovesse avere necessità di un cane guida non ci sarebbe alcuna opportunità di usufruire di un servizio in un ‘’luogo aperto al pubblico’’ che dovrebbe invece riconoscere i principi del diritto antidiscriminatorio.
Quindi è ben chiaro che la volontà della direzione è quella di non far entrare i cani, ma non dichiarandolo onestamente e caricandosi della responsabilità della sua scelta, ma aggirando una norma esponendo un cartello ineseguibile in ogni sua parte.
Un atteggiamento poco corretto e rispettoso nei confronti dell’utente finale, “il cliente”, senza il quale l’attività non avrebbe senso d’esistere.
Il più grande patrimonio di un’azienda è rappresentato dai suoi clienti, perché senza clienti non esistono aziende.
(Michael LeBoeuf)
Nancy Fazzini