"Vorrei raccontare la mia storia, anzi la storia del mio babbo, deceduto perché ben due medici non hanno ritenuto di rendergli visita domiciliare.
È il 30 ottobre, mio padre nei giorni precedenti aveva fatto il vaccino antinfluenzale.
Era la prima volta che si vaccinava, non lo aveva mai fatto, ma quest'anno si, perché rientrava in una categoria per la quale era raccomandato, anziano sopra i 60 anni di età; il mio babbo aveva 65 anni.
Dopo qualche giorno aveva la febbre, non si sa se causata dalla vaccinazione antinfluenzale eseguita o dovuta ad una pura coincidenza temporale, tuttavia è un sintomo modesto che si risolve nel giro di qualche giorno.
Contatto, infatti, il medico di famiglia che prescrive per tre giorni paracetamolo e antibiotico prima di far fare il tampone.
Dopo tre giorni non ha febbre e non ha mai avuto altri sintomi per cui siamo tranquilli.
Il mio babbo resta a casa, vuol far passare un po' di tempo, dallultimo giorno di febbre, prima di uscire.
Fin qui tutto bene.
Arriviamo a venerdì sera 30 ottobre, il mio babbo si sente stanco e decide di mettersi a letto.
Il giorno dopo, il mio babbo continua a sentirsi stanco, misuro la pressione (valore 59 / 118), la saturazione di ossigeno nel sangue arterioso periferico (57) e la frequenza cardiaca (120).
Chiamo la guardia medica di turno, lamentando che il mio babbo si sente stanco e riferisco i parametri di pressione, ossigeno nel sangue e frequenza cardiaca rilevati, dico che qualche giorno prima aveva avuto febbre, risoltasi con antibiotico e paracetamolo. La guardia medica chiede innanzitutto se ha febbre, tosse e respiro affannoso.
Rispondo di no, che non ha mai avuto tosse e respiro affannoso.
Riferisco che si alza solo per andare in bagno, sedersi a tavola per mangiare (poco) e beve.
Però si sente debole.
Risponde che il valore riferito di ossigeno non è reale, non può essere reale in una persona viva.
Mi chiede se ha le dita fredde.
Rispondo di si, ha le dita bianche e fredde.
Per cui, a suo parere, il saturimetro non riesce a misurare perché c'è un problema di circolazione sanguigna delle parti più periferiche (dita di mani e piedi). Mi suggerisce di far immergere le mani in una bacinella riempita con acqua calda e di fargli aprire e chiudere le mani ( come se facesse "ciao ciao" con la mani).
Cosi faccio.
Passa tempo ma la situazione rimane invariata.
Richiamo la giardia medica, mi risponde un altro medico di turno.
Rappresento di nuovo tutta la situazione. Mi chiede se ha febbre, tosse e respiro affannoso.
Ripeto di no, che è debole , riferisco i parametri di pressione, ossigeno nel sangue e frequenza cardiaca rilevati, uguali a quelli della prima telefonata, dico che qualche giorno prima aveva avuto febbre, risoltasi con antibiotico e paracetamolo, evidenzio che un suo collega, chiamato qualche minuto prima mi aveva risposto che il valore riferito di ossigeno non poteva essere reale in una persona viva, che probabilmente c'era un problema di circolazione sanguigna delle parti più periferiche (dita di mani e piedi), che era giusto quello che mi aveva detto il collega chiamato precedentemente.
La sua diagnosi si risolve con il consiglio di aspettare perché probabilmente era stanco per il fatto che nei giorni precedenti aveva avuto febbre.
"Lasciatelo riposare", questa la laconica risposta del medico, di un medico!!!
Non un accenno, da parte del sanitario, alla possibilità di recarsi al domicilio di mio padre per fargli visita nonostante la mia richiesta di intervento e la sintomatologia evidenziata per telefono.
Il mio babbo è rimasto a letto a riposare, quella stessa notte è morto nel sonno, colpito da un infarto o un ictus ha detto il medico del 118 che ha accertato la morte il giorno dopo.
Sembrava dormisse, girato di lato, in posizione fetale, con una mano sotto al mento come dormiva di solito.
Lo ha trovato la mia povera mamma la mattina del 1 novembre al risveglio.
Così se ne è andato il mio babbo ad appena 65 anni, senza apparenti problemi di salute, perché ben due medici non hanno ritenuto di dover intervenire.
Non esiste solo il coronavirus, si muore anche di altro e anche perché a volte non si viene ascoltati da chi dovrebbe solo fare il suo lavoro.
Il dubbio che mi pervade e che mi porterò dentro tutta la vita è se i sintomi riferiti per telefono da me, persona palesemente non competente in materia, avrebbero però dovuto allertare la guardia medica ed indurla ad intervenire e se , in quel caso, il mio babbo sarebbe ancora qui"
Barbara Mariano