Cittadini ingrati. E giù critiche. E pensare che lo fanno per noi. A San Martino senza festa, senza sagra, senza vino nuovo. Come fare per rallegrare i cittadini . E voi ingrati ci avete criticato e offeso. E loro a ingegnarsi su come farvi ridere. Prima l’enorme Mazinga a Piazza Garibaldi che poi ha portato frotte di turisti a Giulianova riempiendo gli hotel ben oltre i limiti della capienza. Poi per rilanciare la città e creare un movimento turistico che ha paralizzato tutto il centro per l’intera estate – basta parlare con qualche commerciante del centro per averne conferma - un grande elefante di plastica che regge il comune, eletto luogo prediletto per i cani per la pipì del mattino, la più importante. Poi per rubare ancora più folla di stranieri a Roma e Venezia le rane e gli uccelli di plastica. Di turisti forse sotto il milione previsto ma in compenso uno storno di tordi hanno trovato il loro bersaglio e non hanno lordato la città. Obiettivo ecologico raggiunto. Ma ecco il “classshot”, ecco “tir de classè” il colpo di classe dei top player del Comune. Non era facile pensarlo. Non era facile distinguersi. Ecco che da un gruppo ammosciato e ingrigito esce fuori il colpo da campioni. Grandi. Mitici ! Geni ! Dopo i ritardi, le mattonelle cinesi, la pompa di benzina davanti alla prefettura, il pavimento che scivola, le piante secche all’inizio del Corso, dopo le brutture di Homer i cittadini, banali e privi di fantasia, si aspettavano un processo progettuale minuzioso per abbellire il corso cittadino e equipaggiare gli spazi pubblici urbani con elementi fissi funzionali, e se possibile immessi in una immagine coordinata della città. Banali. Privi di fantasia. Che ci vuole a inserire in maniera coerente tutti gli elementi che vengono collocati nel contesto urbanistico e che hanno una destinazione pubblica. Banali. Che ci vuole a progettare un design elegante e funzionale fondendo in maniera ideale leopere pensate per la popolazione. Per le persone normali l’arredo urbano svolge un ruolo fondamentale per la qualità delle città e delle periferie. Non è semplicemente una diffusione di oggetti casuali nelle strade, ma deve essere il risultato di uno studio attento ed integrato tra aspetti estetici e pratici all’uso della città, con un filo conduttore, con la finalità di aumentare la qualità degli spazi pubblici. Ma pensate voi che stupidi , in altri Comuni l’arredo urbano è servito per aiutarei cittadini tutti ad acquisire una diversa consapevolezza degli “spazi” pubblici e del loro valore, come se fossero propri. Per gli idioti essi servono per sviluppare il senso di responsabilità e la capacità di condivisione, e addirittura favoriscono l’incontro, la socializzazione e il rispetto. Per altri amministratori privi di fantasia – ne potrei citare almeno 4 che di recente hanno abbellito la loro città - estetica e funzione devono essere obiettivi inscindibili della progettazione e l’arredo urbano deve diventare tessuto connettivo delle diverse aree urbane. Sta alla sensibilità degli amministratori capire l’importanza di una buona progettazione dell’arredo nella qualità di vita della città.L’intervento va contestualizzato all’ambiente fisico e anche culturale e sociale in cui deve essere realizzato. Ovvio che arredare un corso cittadino, davanti al salotto buono e alla cattedrale non è come arredare via Coma… che infatti non è arredata.
E qui viene il colpo di genio: come attirare l’attenzione del mondo accademico, dell’universo architettonico, del mondo della cultura ? Cosa fare dopo la tigre e il leone di plastica. Occorreva superare le brutture con un arredo ancora più brutto. Occorreva un intervento frammentarioe disomogeneo per generano confusione e, così, non migliorando la vivibilità delle aree in cui sono calati, trasformare il centro cittadino in una bruttura, in una zone che sa di degrado. Delle cose brutte, arrugginite, montate male, con lelle panchine di cemento per gelarsi il culo d’inverno e bruciarselo d’estate. L’ideale per i writers cittadini che faranno a gara per abbellirle entro il mese. In attesa delle telecamere promesse da mesi e attese da anni.
Loro a lavorare per voi, e voi buoni solo a criticare. Ci avevate creduto è vero ? Avete tradito la loro fiducia. Li avete creduti capaci di mettere delle panchine di cemento quadrate in piazza Martiri e tonde di marmo a piazza sant’anna. Li avete creduti capaci di mettere dei funghi cilindrici grigi per limitare gli spazi in città, e ora delle fioriere di color ruggine. E perché non un cazzotto in un occhio? Neanche a Modadiscio avrebbero fatto una cosa così. Vergognatevi. Non avete capito che era uno scherzo. Solo un modo per far parlare le riviste di questa bruttura e quindi della città. Ognuno fa promozione turistica come può. In realtà a fine mese sarà tutto smontato e riportato nel cantiere edile che ci ha prestato queste cosaccie. Bravi. Dopo l’estate horribilisdell’annushorribilis non era facile fare una cosa più brutta. Grandi. Ora ci manca l’albero spelacchiato dei banditi che mandano a casa i nostri concittadini e riuscirete a superare il pessimo Homer. E diciamolo: non era facile.