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ManolapalcoUn giovane uomo che si toglie la vita, in un bosco. Una ragazza che si lancia da un ponte in città. Sono solo gli ultimi due casi, di una serie interminabile, di storie di dolore che si chiudono con la scelta di preferire la morte alla vita. E troppo spesso si tratta di giovani, di uomini e donne ventenni o poco più, che sentono come ormai impossibile il continuare la loro vita. E si suicidano.
Io non ho le chiavi di lettura di quello che sta diventando, sempre di più, un fenomeno sociale, ma faccio politica e la politica deve farsi domande e cercare una risposta possibile.
E’ ormai assodato che un anno di pandemia ha incrementato sofferenze emotive e relazionali, che troppo spesso sfociano in vere e proprie patologie, che colpiscono tutti e sopratutto i nostri giovani.
La politica non può e non deve ignorare questo fenomeno crescente perché la conoscenza del problema é il primo passo verso la soluzione.
Troppo poco si parla nei giornali nei programmi televisivi o su i social del malessere psicologico e relazionale causato anche dalla pandemia Covid, dal distanziamento sociale, dalla chiusura delle scuole e dei luoghi di aggregazione, dalla paura ecc; troppo poco viene citato nei decreti e nella programmazione politica di questo fenomeno, presi a trovare cure per il Covid e vaccini da fare.
E’ arrivato il momento di farsi carico anche di questo ulteriore pauroso fenomeno e quindi della necessità e dell’urgenza di previsioni specifiche nella programmazione sanitaria e quindi nel rafforzamento dei servizi di prevenzione. Occorrono apposite voci di finanziamento, apposita progettazione e incremento del personale sanitario specializzato.
Non è dunque più rinviabile, la necessità di curare e sostenere i soggetti più deboli e i nostri giovani, aiutarli a non perdere l’interesse nella vita e a non farsi travolgere dalle sofferenze emozionali, relazionali o da veri e propri stati depressivi.
Ecco, iniziamone a ragionare , troviamo soluzioni, non lasciamo soli chi presenta disagio, e dedichiamo parte dei fondi già stanziati per il Covid per rinforzare anche tale servizio sanitario e il socio sanitario specializzato .
La sofferenza di questi ragazzi, ma anche degli adulti e anziani, che li porta troppo spesso alla scelta più estrema; è un campanello d’allarme che tutti dobbiamo sentire e ci dobbiamo muovere subito. La pandemia non e’ solo malattia del corpo ma ha inciso in maniera violenta anche sul nostro più delicato sistema mentale ed emozionale.

 

Manola Di Pasquale
Presidente PD Abruzzo