Lo chiamavano “giornalino” e in quel soprannome c’era tutta una storia familiare. Giancarlo Recchilungo, che si è spento stamattina dopo una lunga malattia, contro la quale aveva strenuamente combattuto, aveva i giornali nel dna. Era figlio di Alfredo, che era stato l’ultimo vero strillone teramano, coi suoi indimenticabili annunci sul Corso, e poi era stato a lungo dipendente del Messaggero, nella rotativa di Acquaviva Picena. Giancarlo, per anni, aveva gestito l’edicola del Promenade, poi spostata di notte, con un’azione un po’ rocambolesca, nel piazzale dell’ospedale Mazzini. Ed è lì, che per anni “giornalino” è stato il primo incontro di tutte le persone che entravano, seduto tra i “suoi” giornali, in quella sorta di edicola mobile dal pulpito della quale dispensava anche consigli, indicazioni e si dedicava lunghe chiacchierate con gli amici che lo andavano a trovare. Era uno di quei personaggi che fanno parte dell’orizzonte comune, collettivo, che tutti conoscono e con i quali tutti prima o poi hanno avuto un loro momento. Fosse anche solo quello dell’acquisto di un giornale o di un commento sulle ultime vicende della politica locale. Giancarlo "giornalino" aveva 70 anni. E' stata la sorella, Loredana, ad annunciarne la scomparsa, questa mattina.