Ho perso mio padre, nella prima ondata del Covid, per il focolaio scoppiato in ospedale. Era di Cortino, era stato ricoverato per un problema, ma poi ha contratto il Covid e non ce l’ha fatta. Adesso rischio di perdere anche il mio secondo padre, ovvero il secondo marito di mia madre, al quale sono molto legata, per me è stato come un secondo padre. Lui vive in Molise, ha il tumore allo stomaco e problemi ai polmoni, deve fare la dialisi ed è stato ricoverato in ospedale per un’operazione al cuore, una di quelle che, come mi hanno detto medici di tutta Italia, a Teramo fanno così bene da essere diventati un punto di riferimento nazionale. Per questo l’ho fatto venire qui a Teramo. Il mio secondo padre ha 75 anni, e quando è stato ricoverato era negativo al Covid. Poi, però, ieri mi ha telefonato per dirmi che hanno scoperto che ha contratto il virus, a causa del focolaio, ed è stato trasferito nel reparto di “medicina Covid”. Io non sapevo dove fosse, non sono riuscita a parlarci, poi dopo molte ore mi ha chiamato lui e mi ha detto che adesso è in una specie di isolamento… in tutti i sensi, è in un reparto nel quale non può incontrare nessuno e deve condividere un bagno con quindici altri pazienti. Ho paura. Ha bisogno di aiuto anche psicologico. E’ solo. Vi scrivo per denunciare questa situazione e per chiedere ai dirigenti della Asl di aiutarmi
Lettera firmata