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lucapilottiStimatissimo Sindaco,
da più parti in questi giorni, così come immagino anche altri consiglieri comunali, continuo a ricevere numerose segnalazioni da parte di nostri concittadini e famiglie fortemente preoccupati in merito alle bollette emesse dalla Ruzzo Reti S.p.A., l’azienda acquedottistica nella cui compagine sociale figura anche il nostro Comune, come socio di riferimento.
Le segnalazioni riguardano l’ingente importo che viene richiesto in pagamento, in molti casi di svariate centinaia di euro, a conguaglio sui consumi effettuati, che risalirebbero anche al 2018. Tali importi, stando non solo a quanto riferito dai cittadini e risultante dalle fatture ma anche ai comunicati dell’Azienda, deriverebbero dal fatto che quest’ultima avrebbe messo in campo una ingente operazione di lettura dei contatori, rimasta evidentemente a dormire per troppo tempo.
Ora il problema, uno dei problemi, è proprio questo: Arera, ossia l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, prescrive che le letture dei contatori debbano essere fatte almeno due volte l’anno, mentre stando a quanto risulta allo scrivente e a quanto emerge dalle fatture in esame, le ultime letture effettive eseguite, nella stragrande maggioranza dei casi, risalirebbero ad oltre due anni fa e si spingerebbero sino al 2018.
Sotto altro profilo numerosi altri cittadini/utenti hanno segnalato che, benché avessero regolarmente effettuato e comunicato l’autolettura dei consumi, sempre nel medesimo arco di tempo appena indicato, si sono visti addebitare anche in questo caso consumi a conguaglio, anche qui per importi elevati di svariate centinaia di euro.
È del tutto evidente che se la Società di cui siamo parte importante avesse correttamente applicato le regole dettate dalla Autorità in tema di lettura dei contatori e avesse effettivamente preso in considerazione i consumi comunicati in autolettura, oggi non ci troveremmo in questa situazione e soprattutto le famiglie teramane, già fortemente provate dalla crisi sociale ed economica che stiamo vivendo, non si troverebbero gravate da questo improvviso ed ingente fardello.
Sotto altro profilo appare giusto allo scrivente evidenziare che, dal momento che la situazione descritta è stata senza ombra di dubbio causata dalla colpevole negligenza della Ruzzo Reti, non possano essere le famiglie e i cittadini a pagare le conseguenze di tali mancanze. Sarebbe allora corretto che il piano di rientro a conguaglio fosse ripartito su di un arco temporale pari al periodo in cui le letture avrebbero dovute essere effettuate e sono state invece omesse; ciò perché se si fosse rispettata la prescrizione dell’Arera, non ci si sarebbe di certo trovati a dover affrontare di colpo il pagamento di somme così ingenti oltretutto in contemporanea ai consumi correnti, mentre invece risulta allo scrivente che i piani di rientro siano strutturati nell’arco di pochissimi mesi. In altri termini: se per 8 o più trimestri non hai eseguito le letture dei contatori, è necessario che i piani di rientro avvengano in un tempo esattamente corrispondente, e cioè spalmandoli su tanti trimestri quanti sono quelli relativi alla omessa lettura dei contatori.
Altro discorso meriterebbe poi la problematica della prescrizione biennale e delle somme che legittimamente la Società può richiedere per i periodi pregressi e non rilevati con lettura.
Sempre con riferimento poi a questa situazione: risulta allo scrivente che ai cittadini che telefonano per chiedere spiegazioni e per concordare le modalità di pagamento, venga richiesto di recarsi fisicamente negli uffici e non sia consentito di trattare la posizione telefonicamente o in via telematica e che questo stia comportando il verificarsi di lunghe file presso gli sportelli dell’Azienda. È di tutta evidenza che specie in un periodo come quello attuale, caratterizzato dalla necessità di evitare inutili e pericolosi assembramenti, la Ruzzo Reti dovrebbe invece organizzarsi e consentire quanto più possibile la trattazione da remoto delle posizioni, riducendo al minimo indispensabile la presenza fisica degli utenti, essendo anzi necessario che la Società desista da tale pericolosa politica.
Sempre in tema di tariffe: i cittadini lamentano un cospicuo aumento delle tariffe di Ruzzo Reti. Secondo quanto dichiarato dall’Azienda gli aumenti deriverebbero da prescrizioni impartite da Arera, quasi come se si trattasse di adeguamenti imposti dall’Autorità di vigilanza. In realtà sappiamo però che l’Autorità impone solamente un equilibrio di bilancio, ossia che debba esserci parità tra entrate e uscite, cosicché che se aumentano le uscite o diminuiscano i ricavi, devono essere comunque garantito l’equilibrio di gestione. Ora sarebbe il caso di capire sul punto se l’aumento dei costi o la diminuzione degli introiti siano dovuti a fattori oggettivi o, di contro, a scelte aziendali che non vadano nel solco della razionalizzazione delle spese o derivino piuttosto dall’incremento ingiustificato delle stesse dovuto a un piano industriale che non tenga nel dovuto conto gli interessi degli utenti e delle Collettività cui appartengono e che privilegiano invece scelte di amministrazione discutibili (quali potrebbero essere le ingiustificate esternalizzazioni di servizi in luogo della necessaria valorizzazione delle risorse interne, la razionalizzazione dei costi del personale, l’aumento del contenzioso e delle sofferenze, fattori che non possiamo esaminare certamente in questa sede, ma che pure devono essere oggetto di franco e sincero confronto, nell’interesse e a salvaguardia dell’Azienda, dei lavoratori e degli utenti).
Alla luce di tutto questo Le chiedo pertanto di volere richiedere un immediato confronto con il CDA o, se lo riterrà più opportuno una audizione dello stesso anche in questa Pubblica Assise, per esaminare le situazioni descritte e proporre o concordare azioni capaci di tutelare i legittimi interessi dei cittadini e delle famiglie teramane, in special modo di quelle che si trovano in situazione di maggiore fragilità economica e sociale.

Luca Pilotti
Consigliere del Partito Democratico