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TinotancrediQuando qualcuno si lascia, si usa dire che era una brava persona, un uomo di grande generosità. Nel  caso di Tino Tancredi, non è un modo di dire, perché Tino, scomparso oggi a 68 anni, era davvero un uomo speciale. Grande lavoratore, per anni aveva dedicato i suoi giorni alla costruzione di case, alle quali offriva non solo la sua competenza professionale, ma anche l’attenzione affettuosa di chi sapeva che sarebbero state abitate da persone, famiglie, bambini. 

Bambini come i suoi amatissimi figli, Ersilia, oggi avvocato, e Oreste, talentuoso enfant prodige della pittura, al quale Tino ha dedicato non solo gli affetti paterni, ma anche le sue attenzioni imprenditoriali, fino a farsi vero e proprio manager del figlio, sempre affiancato dalla moglie Giovanna, compagna di vita. Di vita serena, fino a quel maledetto giorno in cui, il cuore di Tino ha deciso di cambiare le sue giornate. Un ricovero d’urgenza e la certezza che, anche se in piena emergenza pandemica, il reparto di cardiochirurgia dell’ospedale di Teramo avrebbe saputo offrire una cura di primissimo livello. E così è stato, Tino è stato salvato e restituito all’affetto dei suoi familiari, che hanno poi avuto modo di scoprire la grande professionalità e l’umana delicatezza della dottoressa Daniela De Cataldo, dell’equipe di rianimazione dell’ospedale di Sant’Omero, che ha seguito Tino Tancredi con una vicinanza umana, che la famiglia Tancredi, tramite certastampa, vuole pubblicamente sottolineare, ringraziando tutto il personale medico e paramedico del reparto.